Corriere della Sera

La Roma vuole il 2° posto Per Spalletti ora «vale lo scudetto»

- Luca Valdiserri

Simbolo Francesco Totti: per lo storico capitano della Roma potrebbe essere l’ultima volta a San Siro (Reuters)

Partito da «se non vinco me ne vado», Luciano Spalletti è arrivato a «se si arriva secondi è come vincere il campionato». Un revisionis­mo storico/calcistico che può sconvolger­e il passato: la Roma avrebbe esonerato Garcia dopo due scudetti di fila, impresa fallita da Liedholm e Capello.

La realtà è che la Roma ieri sera ha dormito al terzo posto e non succedeva dal 14 ottobre 2016, vigilia della vittoria al San Paolo — una delle migliori gare della gestione Spalletti atto secondo — con cui sorpassò il Napoli. Per rimettere a posto la classifica e continuare a sognare il secondo posto, che qualifica direttamen­te alla Champions e regala 30 milioni di euro, la Roma ha una strada sola: battere stasera il Milan a San Siro e controsorp­assare.

Facile? Anche senza gli squalifica­ti Ruediger e Strootman (l’olandese salterà anche la Juve) la rosa della Roma è più qualitativ­a di quella del Milan. Difficile? Il derby perso contro la Lazio è stato una mazzata e il fattore psicologic­o non è da sottovalut­are.

Spalletti dovrebbe confermare la difesa a 4, magari con Emerson a destra e

non Bruno Peres. In avanti El Shaarawy è favorito su Perotti.

Spalletti ha difeso il suo lavoro: «Il terzo posto un fallimento? Chiedetelo a 7-8 squadre che avevano quell’obiettivo e sono dietro. La Juve ha detto: nessuno può mettere mano al primo posto, che è nostro. E se lo sono portati a casa. Se si arriva secondi è come vincere il campionato, terzi si è fatto un lavoro lungo e importante per la media dei punti fatti, gol fatti, gol subiti. Poi ci sono le partite contro il Porto, il Lione, il derby in campionato e coppa, ma anche tutte le altre che non cito, perché ci vorrebbe tanto tempo, che sono quelle che abbiamo vinto».

Ogni volta che il discorso torna su Totti si apre il caso: «La maglia numero 10 non la ritirerei, perché deve restare viva. Deve rimanere un obiettivo per

La maglia di Totti

«Non ritirerei la dieci di Totti, deve restare viva. Il suo silenzio? Spero parli il prima possibile e dica cosa vuole»

tutti i giovani: prima di Totti l’aveva Giannini. Se non la trovo più vado a cercarla al cimitero. Raccontand­o Totti si finisce sempre con l’osanna ai numeri, ma la formazione non si fa con il gol o la corsa che ha fatto due anni fa. Si vedono gli allenament­i di ora, confrontan­doli con quelli di un altro giocatore che vuole giocare anche lui».

C’è poi un passaggio in cui Spalletti si esprime sul silenzio di Totti: «Sarebbe più facile se lui parlasse il prima possibile o se chiedesse le cose che la società, poi, deve giustament­e valutare». Curioso: Totti deve parlare subito per il bene della Roma che, da mesi, non sa se Spalletti vuole rinnovare oppure andare via.

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