Chi coltiva poche relazioni si «riscalda» facilmente
ono entrambi sistemi complicati e delicati, i più difficili da comprendere di tutto l’organismo. Il sistema nervoso e quello immunitario però sono anche più “connessi” di quanto sembri a prima vista, come spiega Alberto Mantovani, direttore scientifico dell’IRCCS Humanitas di Rozzano (Mi): «Alcuni mediatori immunitari, come per esempio l’interleuchina 1, li troviamo infatti anche nel cervello con ruoli ancora tutti da scoprire; inoltre, sempre più studi sembrano suggerire un nesso fra immunità e mente».
«Per esempio — continua Mantovani — è stato dimocatori infiammatorie esagerate o improprie; un ruolo lo gioca poi il microbiota, ovvero i germi che vivono nel nostro intestino . In questo organo il contatto con elementi che arrivano dall’esterno è continuo e ciò provoca una reazione infiammatoria che di solito è controllata e localizzata; in alcune persone, per motivi non ancora chiari, la risposta diventa esagerata, cronica e quindi patologica». strato, che negli anziani che vivono isolati i livelli dei mediatori dell’infiammazione sono più elevati rispetto a quelli che si riscontrano in chi coltiva delle relazioni».
Un legame fra flogosi (nome tecnico dell’infiammazione) e benessere cerebrale che potrebbe avere ripercussioni interessanti, come mostra un’indagine condotta da ricer- Il sistema nervoso e quello immunitario sono più connessi di quanto si pensasse dell’Humanitas assieme a colleghi dell’Istituto di Neuroscienze del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche), pubblicata di recente su eLife: un’eccessiva infiammazione aumenta infatti i livelli di una proteina coinvolta in malattie del neurosviluppo come la sindrome di Rett; bloccando l’infiammazione con un antiIL1, già usato in clinica, tutto torna nella norma, difetti di apprendimento inclusi. I dati sono stati raccolti nei topolini, è presto quindi per dire se sarà lo stesso nell’uomo, ma si conferma l’ipotesi che l’infiammazione fa male pure al cervello.