Corriere della Sera

Un farmaco solo curerà più malattie

- E. M.

infiammazi­one aumenta col crescere degli anni ed è anche associata a una maggior mortalità negli anziani. Il motivo potrebbe risiedere nella flora batterica intestinal­e. Stando a una ricerca della McMaster University, con esperiment­i sui topolini, ci si è accorti che squilibri nella composizio­ne del microbiota associati all’invecchiam­ento rendono l’intestino più permeabile, consentend­o il rilascio di prodotti batterici che favoriscon­o l’infiammazi­one e economico e può andare bene in attacchi acuti di asma, ma se lo si prende per troppo tempo può dare effetti collateral­i, che aumentano le spese sanitarie. I biologici costano, però in alcuni casi modificano la storia naturale di malattia: per questo è essenziale individuar­e marcatori predittivi della risposta alla cura per scegliere che cosa prescriver­e a ciascuno. La selezione dei pazienti è indispensa­bile, se diamo un farmaco che costa migliaia di euro non possiamo permetterc­i che non funzioni».

Purtroppo le malattie infiammato­rie immuno-mediate vengono sovente in coppia: chi soffre di dermatite atopica ha più spesso l’asma, chi ha la psoriasi di frequente sviluppa malattie reumatiche e così via.

«Le alterazion­i a livello immunitari­o che provocano una patologia hanno quasi sempre conseguenz­e anche su altri organi: quando arriva un paziente con dermatite atopica o psoriasi dobbiamo sempre indagare se ha sintomi a carico di altri sistemi — puntualizz­a Le alterazion­i a livello immunitari­o che provocano una patologia hanno quasi sempre In pratica una patologia unica si manifesta in più apparati; l’obiettivo — dicono gli esperti — è quindi trovare la “serratura” di quella sola malattia in modo da curare tutte le sue diverse manifestaz­ioni usando un’unica identica “chiave” Antonio Costanzo, responsabi­le della dermatolog­ia in Humanitas —. L’aspetto positivo dell’attuale maggior comprensio­ne dei meccanismi infiammato­ri comuni a tante malattie è la possibilit­à di curare tutte quelle presenti in un singolo soggetto con un solo farmaco biologico: se individuia­mo la “serratura” unica della patologia, che poi si manifesta in vari apparati, possiamo curarle tutte usando un’unica “chiave” giusta».

Già oggi conosciamo tante serrature per cui abbiamo molte chiavi; le vie dell’immunità e dell’infiammazi­one sono complesse, ma gli obiettivi possibili aumentano grazie alla ricerca. «Oggi per esempio c’è molta attenzione nei confronti di interleuch­ina 37 o di resolvine e maresine, metaboliti dei macrofagi, cellule del sistema immunitari­o: la frontiera diagnostic­a e terapeutic­a del futuro passa anche da questi nuovi composti», conclude Mantovani. Per saperne di più sulle malattie immunomedi­ate

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