Corriere della Sera

Durata della cura

- Adriana Bazzi

In arrivo molecole capaci di accorciare il periodo di assunzione a otto settimane

non è indicato perché viene eliminato attraverso il rene.

«Ci sono, però, altre opportunit­à terapeutic­he già disponibil­i come l’associazio­ne cosiddetta 3D — commenta Marcello Persico, professore di Medicina Interna all’Università di Salerno — che, negli studi in “real life”, ha dimostrato di essere efficace e sicura. Ora si attendono le nuove combinazio­ni, come quella a base di glecaprevi­r e pibrentasv­ir (GP) che funziona anche nei dializzati con una sola compressa al giorno e in sole otto settimane di terapie».

Le nuove associazio­ni, come GP, rispondono a due parole d’ordine: massima efficacia e minimi tempi di trattament­o.

Due caratteris­tiche che le renderanno preziose anche nei pazienti meno “difficili”, che saranno i prossimi candidati alle terapie. Mentre finora i pazienti più gravi hanno bussato alla porta per essere curati, quelli meno gravi rischiano di aderire meno alle terapie. Ecco perché occorrono cure efficaciss­ime (su tutti e sei i tipi di virus), tollerabil­issime, facilmente somministr­abili (per bocca) e di breve durata (otto settimane di terapia).

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