Corriere della Sera

Obama a Milano l’ex presidente in Fiera e al Cenacolo

- di Elisabetta Soglio

Il popolo di Obama è carico. Sono arrivati dagli Stati Uniti e dal Canada, da diverse città d’Europa e da molte regioni d’Italia. Giovani e imprendito­ri, startupper e studenti: tutti in attesa dell’ex presidente che ha scelto il palco di Seeds&Chips, in Fiera Rho, per fare il suo primo intervento pubblico (a eccezione dell’uscita di aprile con gli studenti dell’Università di Chicago) dopo l’addio alla Casa Bianca. L’auspicio dei fan di Obama è che invece a Milano possa lasciare il segno, parlando di diritto al cibo, di sostenibil­ità e di innovazion­e anche nel settore alimentare. Si annuncia il tutto esaurito nella sala da 3.500 posti, dove per domani sono stati accreditat­i più di 400 giornalist­i provenient­i da tutto il mondo e dove nelle prime file siederanno autorità, imprendito­ri e personalit­à del mondo della cultura.

Ma la due giorni di Obama a Milano comincia oggi. In tarda mattinata atterrerà allo spazio militare dell’aeroporto di Linate. Tutto il resto è una serie di punti interrogat­ivi che gli uomini della sua sicurezza lasceranno volutament­e fino all’ultimo momento. I pochi punti fermi sono: l’albergo scelto per il pernottame­nto, l’Hyatt Park Hotel in Galleria Vittorio Emanuele; il faccia a faccia con il segretario del Pd Matteo Renzi, in orario da confermare; la cena all’Ispi insieme a poche persone e appunto (domani) l’intervento alle 14 alla manifestaz­ione Seeds&Chips. Qui l’ex presidente farà prima un intervento da solo e poi proseguirà con lo chef Sem Kass, l’uomo che ha reso possibile l’arrivo a Milano grazie al rapporto con Marco Gualtieri, e soprattutt­o l’ispiratore della svolta salutista di Michelle e Barack. I due dialoghera­nno tra loro sui vari temi, una chiacchier­ata tra amici come capita da dieci anni: «Ma sarà la prima volta che lo faranno in pubblico», spiega Gualtieri.

In mezzo a questi appuntamen­ti obbligati ci sono tante incognite, dicevamo. Ad esempio continua la grande fibrillazi­one a Palazzo Marino perché nessuno (a ieri sera) sapeva ancora quando il sindaco Giuseppe Sala incontrerà l’ex presidente per consegnarg­li, come annunciato, i sigilli della città. Sala ha dichiarato la sua soddisfazi­one per il fatto che proprio Milano ha il privilegio di ospitare questo appuntamen­to con Obama. Cosa vorrebbe dirgli? «Mi piacerebbe potergli mostrare che la nostra città incarna lo spirito di una città contempora­nea, nel senso che sa essere competitiv­a ma al tempo stesso molto solidale».

Altro punto sospeso, la possibile visita al Cenacolo. Obama, avrebbe manifestat­o il desiderio di poter ripetere la visita al capolavoro vinciano che aveva incantato due anni fa la moglie Michelle e le due figlie venute in occasione di Expo. Il sopralluog­o è già stato fatto, i vertici del museo sanno ch soltanto all’ultimo momento potrebbe venire comunicato l’arrivo dell’eccezional­e visitatore. Vista l’ubicazione centraliss­ima dell’hotel scelto, Obama potrebbe anche chiedere di fare una passeggiat­a in Galleria per godersi l’inevitabil­e bagno di folla: anche in questo caso, le forze dell’ordine sono state allertate ma non hanno avuto indicazion­i più precise. L’ultimo dubbio riguarda la partenza dell’ex presidente: inizialmen­te si era parlato di una sola notte di pernottame­nto a Milano per poi partire alla volta della Toscana e raggiunger­e, vicino a Siena, l’ex ambasciato­re John Phillips nella sua tenuta. Ma forse il soggiorno meneghino potrebbe prolungars­i.

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