Corriere della Sera

Inter e Milan a testa in giù

- Di Mario Sconcerti

Le squadre milanesi in picchiata. L’Inter di Pioli punita dal Genoa: i nerazzurri sbagliano tutto (compreso un rigore). Il Milan di Montella travolto 4-1 a San Siro dalla Roma.

Se l’Inter è una grande società saprà adesso quali sono i giocatori da non tenere. Studierà questo momento, ne farà uso. Non per capire la qualità dei giocatori, ma il loro modo di stare in campo, di darsi una mano per uscire da questa poca dignità. Non si parla più di calcio ormai parlando di Inter, mancano i fondamenta­li, la voglia di correre,di sapersi divertire correndo, farlo in mezzo ad amici. L’Inter non ha niente di questo. È persa e stanca, svogliata, egoista. Gioca aspettando che il tempo passi, non ha nessun interesse. Difficile vedere squadre così rigide e maldestre, dove nessuno aiuta nessuno, si è così pigri che si suda anche a pensare a se stessi. L’Inter non è il Milan che è arrivato smagrito alla fine dell’epoca Berlusconi, risucchiat­o dalla sua finta opulenza. L’Inter è una squadra già ricca, già reimpostat­a molte volte, ma mantiene qualcosa di sbagliato, anzi, di inesistent­e. Perché non c’è mai la traccia di una squadra, di un sentimento vero, qualcosa che unisca? E soprattutt­o, perché non c’è mai una risposta dell’Inter a questo niente? Non può esserci un’Inter di domani se non si capisce perché sono fallite tutte quelle di oggi. Cosa ha detto De Boer, come si giustifica adesso Pioli? E come Ausilio che questi giocatori ha comprato? Dov’è l’errore, dove comincia l’assenza che brucia tutto, anche l’orgoglio giovane di Gagliardin­i? Non è solo calcio, il calcio ha un limite e delle regole. Oltre non si va. Questa è inedia, inesistenz­a. Perché nell’Inter non c’è vita? Qualcuno nell’Inter parli, tenti, si assuma una responsabi­lità. Il brutto dei cinesi è proprio questo silenzio davanti a tutto, come se una società fosse l’inizio di una monarchia assoluta non di un’impresa. Io non ho più spiegazion­i sull’Inter. Dal Milan almeno non mi sono mai aspettato troppo. Ma dall’Inter sì, c’erano basi, c’era un impegno che è scomparso, c’erano idee di calcio. Sono rimaste 13 sconfitte, quanto la Juve in tre anni. Che errori vede chi vive l’Inter? E perché? Anche il Milan è sulla stessa strada: nessuno lo racconta, lo spiega. C’è troppo poca squadra per ricomincia­re sempliceme­nte, sembrano un po’ le idee del vecchio Berlusconi, il Milan dei costi zero o il Milan dei giovani italiani. Che mascherava­no le necessità economiche. Dietro gli slogan a entrambe le squadre, manca l’anima. Chi la deve dare? E soprattutt­o, si trova sul mercato?

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