Nel documento il controllo sulle azioni dei ministri senza portafoglio
«assolta». Una nota del governo ha fatto sapere che il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni «non commenta retroscena e polemiche surreali su normali iter procedurali interni».
Eppure la storia ha risvolti che proprio al capo del governo non sono piaciuti affatto. «Un autogol, o se volete uno scivolone, un po’ da maestrina», è la sintesi ufficiosa che viene fatta proprio dagli uffici alle dirette dipendenze di Gentiloni. Della circolare emanata il 28 aprile il premier non era informato, come non era informato il suo capo di gabinetto. E indubbiamente, quando il documento è arrivato sul suo tavolo, il presidente del Consiglio si è irritato non poco, in primo luogo con il segretario generale Paolo Aquilanti, che il documento ha firmato e inviato a decine di dirigenti dell’esecutivo.
Il presunto autogol è quello che lei, Maria Elena Boschi, di Tensione Maria Elena Boschi con Francesco Bonifazi, riconfermato tesoriere pd
prima mattina, definisce, difendendosi, come «una fake news». Nella circolare, pubblicata dal quotidiano La Repubblica, si esige che ogni atto dei ministeri senza portafoglio, dunque quelli delegati dalla presidenza del Consiglio, in primo luogo i dicasteri diretti da Luca Lotti ed Anna Finocchiaro, da Marianna Madia e Claudio De Vincenti a Enrico Costa, debba «pervenire in preventiva visione alla Sottosegretaria», dunque proprio alla Boschi.
Il documento, di 17 righe, ha fatto storcere il naso a molti dirigenti La circolare Si richiama l’attenzione sulla necessità di far pervenire in preventiva visione alla sottosegretaria alla presidenza del Consiglio ogni schema di provvedimento Gentiloni in una nota: normale iter. Ma per il futuro chiede di essere informato in anticipo
nelle prossime ore, secondo la promessa che lo stesso Gentiloni ha fatto a Raffaele Cantone.
Prima che inizi l’Assemblea nazionale del Pd la Boschi si difende: «Nessun commissariamento, semplicemente il segretario generale invita i ministeri a rispettare le regole che già esistono». Anche Andrea Orlando minimizza: «Boschi commissaria il governo? Io non me ne sono accorto». Ed è significativo il ministro alla Coesione, Claudio De Vincenti, che per lungo tempo ha fatto lo stesso mestiere della Boschi: «Se leggete bene la circolare è ineccepibile, è esattamente il compito del sottosegretario alla Presidenza istruire gli atti prima dell’arrivo in consiglio dei ministri».
Di sicuro, per il futuro, Gentiloni ha chiesto di essere lui stesso informato, preventivamente, degli atti che escono da Palazzo Chigi.