Torri, vicoli, castelli: in mostra l’Italia dei borghi
Alle Terme di Diocleziano a Roma, percorsi interattivi ed eventi. Dorina Bianchi: scrigni ricchi di eccellenze
Il quale, nella veste di governatore della Calabria, ha deciso di mettere il cappello della politica sulla Riserva naturale di Valli Cupe. Un parco inventato, nato e fiorito per merito di un giovane studioso e di un gruppo di ragazzi appassionati e generosi. Appoggiati dal Fondo ambiente italiano e dalla comunità di Sersale, ai margini della Sila Piccola.
È bellissima, l’Area di Valli Cupe, come illustra il libro omonimo, firmato per Rubbettino da Raffaele Lupia e Carmine Lupia, nessuna parentela ma identica passione per gli scenari incantevoli «offerti da meravigliosi monumenti geologici come il canyon, da cascate immerse in una cornice di vegetazione lussureggiante, da maestosi alberi secolari, dai resti di antichi monasteri basiliani e di antichi borghi medievali come la città di Barbaro, intorno alla quale ancora si intrecciano realtà e leggenda». Come, appunto, i mitici protagonisti del ciclo carolingio, celeberrimi nella vicina Sicilia col Teatro dei Pupi ma misteriosamente presenti nei toponimi anche qui (colle d’Orlando, Razzone, Moscardinu, Fariano, Filippazzo, Luccio…), a una quindicina di chilometri dalla costa tra Catanzaro e Isola Capo Rizzuto.
Nibbi e gufi reali
Un incanto, per il National Geographic. Che sul Canyon Valli Cupe, forse il più spettacolare e lungo d’Europa, scrive: «Si presenta con pareti rocciose tagliate verticalmente, inaccessibili e aspre, e ricche di piccoli anfratti scavati dagli agenti atmosferici, regno esclusivo degli uccelli. Durante la visita al canyon non di rado ci si imbatte in nibbi, gufi reali, corvi imperiali e avvoltoi che volano tra le pareti dove hanno creato i loro nidi naturali. Le sue pareti si elevano una accanto all’altra sfiorandosi, raggiungendo i 130 metri di altezza ed impendendo ai raggi del sole di filtrarvi. Il Canyon è ricco di vegetazione di rara bellezza, come la felce bulbifera, una felce gigante, la cui origine risale al periodo terziario...». Eppure, la stessa voluminosa guida del Touring club italiano, fino a pochi anni fa, non dedicava al posto una sola riga. Era davvero, come scrisse il naturalista belga John Bouquet, il «segreto meglio custodito d’Europa».
Ignoto (quasi) a tutti, finché Carmine Lupia, laureato in
Un grande viaggio fra torri, castelli, vicoli, chiese, rocche e palazzi nobiliari. Sono i mille borghi d’Italia, le mille perle che il mondo ci invidia. A proporli è una mostra, iniziata sabato scorso e in programma fino al prossimo 9 giugno alle Terme di Diocleziano, a Roma. Con il semplice tocco di un polpastrello su un touchwall interattivo che riproduce la nostra Penisola, sarà possibile entrare nella storia di questi paesini e sarà come camminare fra quelle mura, in un gioco di prospettive. «Ai confini della
Mario Oliverio, presidente della Regione Calabria dal dicembre 2014. Nei dieci anni precedenti, è stato presidente della Provincia di Cosenza
Più ancora parlano i numeri: in pochi anni da zero a sette musei, come quello legato alla leggenda della ninfa Arocha che, aggredita da un pastore, si sottrasse alla violenza trasformandosi in un fiume. E poi sette ristoranti, 45 posti letto negli «alberghi diffusi», 50 mila visitatori l’anno, quasi meraviglia», questo il nome dell’esposizione alla quale hanno aderito 18 regioni, dalle Alpi alle Isole, attraverso le valli dell’Appennino e lungo le coste. Ci sono i luoghi dei grandi personaggi della cultura italiana, da Dante a Raffaello, da Verdi a Leonardo da Vinci, da Deledda a Pirandello, da Manzoni a Montale.
«I borghi sono dei veri e propri scrigni che racchiudono eccellenze artistiche, culturali, paesaggistiche ed enogastronomiche — ha spiegato Dorina Bianchi, sottosegretario Il porto Maratea, in provincia di Potenza, uno dei borghi in mostra un’area da proteggere e valorizzare «a un Ente pubblico o Consorzio obbligatorio tra Enti locali od organismi associativi, Università o loro Consorzi, istituzioni scientifiche o associazioni ambientaliste, che avranno assegnati tutti i poteri dell’Ente di gestione». Fu così che destra e sinistra, senza polemiche, decisero al Turismo e deputato di Alternativa Popolare —. L’Italia stessa è un borgo diffuso, dal momento che il 70% dei Comuni ha meno di 5 mila abitanti e di questi circa mille sono rientrati nel progetto Borghi Viaggio Italiano. Il nostro obiettivo è rilanciarli».
In una vera e propria piazza, viene raccontato il folklore, l’artigianato, l’enogastronomia e le tradizioni culturali dell’italian way of life. La mostra costituisce il primo evento di «2017 Anno dei borghi», promosso dal Mibact insieme a 18 Regioni (capeggiate dall’Emilia Romagna).
Domani è previsto l’evento «Bambini e Borghi», dedicato alle scuole e alle famiglie con bambini, in collaborazione con Legambiente. Mercoledì 10, sarà protagonista la regione Umbria, con i borghi regionali e le località legate ai personaggi storici del territorio. Giovedì toccherà alle Marche, venerdì alla Campania. Non mancheranno i borghi colpiti dal terremoto, come Norcia e Amatrice.