Studenti e prof: dialogo per costruire l’oggi
Un confronto vivo, continuo, quello tra l’architettura e l’eredità della storia. Una responsabilità che il nostro tempo deve affrontare per reinterpretare la tradizione artistica del Paese e farla rivivere nel futuro. Il rapporto tra il nuovo e l’antico è il tema di MantovArchitettura 2017, la manifestazione ideata e promossa dal Polo territoriale di Mantova del Politecnico di Milano, dalla Scuola Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni e dai dipartimenti Abc (Architecture and Building Construction) e Dastu (Architettura e Studi Urbani), iniziata l’altro ieri e che terminerà il 31 maggio. Sede la città che nel 2016 è stata capitale italiana della cultura, che per quattro settimane vedrà protagoniste di incontri, seminari e mostre, le eccellenze dell’architettura internazionale che racconteranno il loro modo di lavorare nello spazio urbano. Tra gli appuntamenti della quarta edizione, infatti, le lezioni aperte delle archistar nei monumenti storici della città (Palazzo Ducale, Palazzo Te, il Salone Mantegnesco), da Eduardo Souto de Moura (1952) — che domani inaugurerà gli incontri al teatro Bibiena (alle 18) — a Solano Benítez (1963), protagonista della giornata conclusiva il 31 maggio al Tempio di San Sebastiano. Grande novità di quest’edizione, il workshop Antico e Nuovo — che inizierà domani fino al 26 maggio con sede alla casa del Mantegna — nel corso del quale gli ospiti internazionali, in veste di visiting professor, valuteranno i lavori degli studenti di Architettura del Polo di Mantova. Alcune conferenze saranno tenute invece in trasferta nelle città di Verona e Parma.