Corriere della Sera

La super sfida di Higuain Champions e gol record

Pipita a 6 reti dal primato: domani il Monaco per la finale

- Paolo Tomaselli

Sei gol. In certi momenti anche per Gonzalo Higuain possono sembrare una montagna. Ma lo ha detto lui stesso: «I gol sono come il ketchup, quando iniziano a uscire non smettono più». E così, il record di 38 segnati col Napoli l’anno scorso, primato personale con 36 reti in campionato e 2 in Europa League, non sembra irraggiung­ibile: alla Juve mancano 5 partite più 1, ovvero l’eventuale finale di Champions League, che domani sera potrebbe diventare realtà dopo la semifinale di ritorno contro il Monaco.

E mister 90 milioni finora è a quota 24 in campionato, 5 in Champions e 3 in Coppa Italia. Con la media di un gol a partita, il nuovo record personale è possibile. Ma per la Juventus, per Allegri e per lo stesso Gonzalo, quel che conta naturalmen­te è che coincida con le vittorie. Una, quella del sesto scudetto consecutiv­o è solo rimandata, probabilme­nte a domenica prossima all’Olimpico contro la Roma (alle 20.45), dove alla Juve basta un punto per festeggiar­e.

La seconda, la Juve se la giocherà ancora all’Olimpico tre giorni dopo contro la Lazio, nella finale di Coppa Italia. La terza invece è ancora tutta da scrivere. E prima di montare il cartellone al Millennium Stadium di Cardiff per la super sfida Ronaldo-Higuain bisogna riservare al Monaco lo stesso trattament­o — grande difesa, attacco spietato — di mercoledì scorso al Louis II.

Il Pipita si è sbloccato nella gara d’andata con la doppietta che ha spento i bollenti spiriti dei francesi, raddoppian­do in un colpo solo i gol fatti in carriera (in 24 partite) negli scontri a eliminazio­ne diretta di Champions. Il gol al 92’ nel derby contro il Torino conferma che il piede di Higuain è tornato caldo e che la Juve non può fare a meno di lui, rimasto inizialmen­te in panchina sabato sera per rifiatare un attimo.

Ma come disse il giovane Cristiano Ronaldo a Sir Alex Ferguson, che lo richiamava in panchina: «Io non ho bisogno di riposare. Io ho bisogno di fare gol». E la rete numero 32 della prima stagione bianconera del Pipita è stata l’ennesima decisiva per il risultato finale, dato che l’argentino ha risolto le vittorie con Fiorentina, Napoli, Torino anche all’andata, Roma, Cagliari, Chievo e Pescara. Solo per tenere conto di quelle in cui i suoi gol hanno fatto — da soli — la differenza.

Due anni fa il popolo bianconero si presentò alla finale di Berlino cantando con spensierat­ezza «Che ci frega di Ronaldo, noi abbiamo Padoin». Un po’ per scaramanzi­a e un po’ per rimarcare la differenza col Barça di Messi-NeymarSuar­ez. Adesso, senza nemmeno cambiare la metrica del coro da stadio, al posto del gregario simbolo (finito nel frattempo al Cagliari), il nome chiave è ovviamente quello di Higuain. E fa da colonna sonora a tutta un’altra prospettiv­a.

Ma prima di sfidare eventualme­nte Ronaldo (Simeone ha detto che se c’è una squadra che può rimontare tre gol al Real è proprio l’Atletico) per la Juve e per il Pipita c’è da completare l’opera contro il Monaco di Mbappé, che sabato notte si è dimostrato più minaccioso a parole del suo allenatore Jardim, apparso più realista: «È tutto aperto — dice l’attaccante — andiamo là per vincere e passare il turno. Sappiamo come colpirli».

Per adesso la Juve ha capito come fermare il talento 18enne, che può diventare micidiale se gli si concede spazio . Il Monaco ha vinto anche a Nancy e vede da vicino il titolo che manca dal 2000. La fiducia insomma non gli manca. Gli manca invece una grande difesa. E la voglia di record di questo Higuain.

 ??  ?? Sbloccato Higuain segna il primo dei due gol al Monaco: 2 reti in 24 gare era il precedente score del Pipita nelle sfide a eliminazio­ne diretta (Getty Images)
Sbloccato Higuain segna il primo dei due gol al Monaco: 2 reti in 24 gare era il precedente score del Pipita nelle sfide a eliminazio­ne diretta (Getty Images)

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