Corriere della Sera

Nibali e Quintana al primo atto di un lungo duello

- Marco Bonarrigo

«Succederà qualcosa, è inevitabil­e». Vincenzo Nibali, che quando discute della sua tattica di gara con i cronisti non si sbilancia nemmeno se minacciato, per una volta è categorico. È inevitabil­e che accada qualcosa domani nella Cefalù-Etna, quarta tappa del Giro numero 100. Più del Mortirolo, più del «doppio Stelvio», per adesso è Nicolosi (ridente borgo del catanese, noto per gli ottimi formaggi di pecora) lo spauracchi­o di chi vuole vincere il Giro d’Italia e in particolar­e dei due super favoriti, Quintana e Nibali. A Nicolosi domani, alle fatidiche cinque del pomeriggio, il Giro affronterà l’Etna dal versante più lungo e difficile (18 chilometri al 6,6% di pendenza media con punte del 12%) reso ancora più ripido dai postumi del riposo-trappola che non manca mai di cogliere qualcuno con le gambe o lo stomaco fiaccati dal troppo mangiare o troppo dormire.

È a Nicolosi che inizierà la prima vera sfida Nibali-Quintana in un grande giro. La prima perché i precedenti contano poco. Il siciliano (32 anni, 16 giri di tre settimane nel palmarès) e il colombiano (27 anni, 9 giri) hanno incrociato le ruote solo negli ultimi due Tour de France. Le statistich­e registrano un 2-0 per Quintana. Ma nel 2015 entrambi recitarono da comparse nella vittoria di super Froome e nel 2016 lo Squalo si defilò per far da chioccia ad Aru.

Primo confronto sull’Etna che Nibali conosce come le sue tasche (ne ha scavato l’asfalto durante i ritiri in quota con la vecchia squadra Liquigas) ma sostiene di non amare e che Quintana ha visto solo sulla carta, provando al contrario istintiva attrazione. Se il colombiano emulerà il Contador del 2011 (avversari asfissiati molto prima del rifugio Sapienza, il luogo in cui la strada finisce e la tappa pure) la corsa doppia Quintana-Nibali potrebbe già trasformar­si in rincorsa del siciliano. I presuppost­i ci sono: Nairo va a nozze quando si sfiora quota 2.000 e le salite lunghe e regolari nel finale di tappa solletican­o il grimpeur-ragioniere, che potrebbe ripetersi anche domenica prossima nella nona frazione: domenica prossima l’arrivo sulla salita abruzzese del Blockhaus, più corta e più ripida dell’Etna.

Dal giorno successivo Nibali potrebbe cominciare la rincorsa. Se la cronometro del Sagrantino pare già più adatta al siciliano, la creatività un po’ folle di Vincenzo potrebbe esplodere nella Firenze-Bagno di Romagna di bartaliana memoria (undicesima tappa) e confermars­i nel complicato finale della Valdengo-Bergamo (quindicesi­ma). Comunque vada, da Bergamo in poi il duello non potrà sfuggire a un copione classico: nell’ultima settimana di gara, tra Rovetta e Piancavall­o, ci saranno 800 chilometri e 14 grandi salite suddivise in quattro tappe: Alpi & Dolomiti. È in situazioni del genere che Nibali e Quintana hanno conquistat­o tutti i loro grandi giri, compresi quelli che nei primi 15 giorni sembravano persi. Entrambi si esaltano nei tapponi e danno il meglio nella settimana conclusiva. E se la sfida dovesse proseguire fino all’ultima tappa? Nella velocissim­a MonzaMilan­o due non cronoman (che però a cronometro se la cavano bene) come loro partiranno esattament­e alla pari. Conterà la poca benzina che è rimasta nel serbatoio. Se n’è rimasta.

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Squalo Vincenzo Nibali (Afp)
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Condor Nairo Quintana (Ansa)

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