Corriere della Sera

Con questi gesti si «guidano» le nuove auto

Due dita puntate verso lo schermo e la nostra vettura ci riporta a casa

- Annalisa Grandi

Vuoi andare a casa? Fai un gesto e la macchina ti ci porta. Ti chiama quella persona che proprio non vuoi saperne di sentire? Un gesto, e la chiamata viene rifiutata. Il potere è in una mano. Anzi, a volte anche solo in un dito. Non stiamo parlando di fantascien­za ma di realtà, anche se sembra di essere finiti in un film.

Si chiamano «comandi gestuali», gesture control, e consentono di impartire alla macchina una serie di istruzioni con le mani. O con un dito, appunto. Sulla nuova Bmw Serie 5 e sull’ammiraglia tedesca Serie 7, per esempio, fanno parte di un pacchetto che trasforma la vettura in modo da renderne sempre più semplice e intuitiva la gestione. Dalla guida semiautono­ma alla funzione di autoparche­ggio: voi state tranquilla­mente in piedi fuori dalla macchina e lei entra da sola in garage. Utilità, ma anche sicurezza, questi sono gli obbiettivi, perché semplifica­ndo le procedure il guidatore si distrae meno, e si stanca anche meno. La stessa linea di ricerca da cui, qualche anno fa, era uscito l’head-up display (di derivazion­e aeronautic­a), il sistema di proiezione dei dati — navigazion­e, segnaletic­a, velocità... — sul parabrezza, di fronte al conducente, per non costringer­lo a togliere lo sguardo dalla strada.

Ora, al centro della plancia, c’è un display che assomiglia a un tablet ed è touch. E poi c’è un sensore, posizionat­o tra il posto di guida e quello del passeggero, che, se attivato, consente appunto di comunicare con l’auto attraverso movimento delle dita. Niente di più immediato e naturale, soprattutt­o per chi, come noi italiani, coi gesti si esprime e parecchio. L’auto «legge» la nostra gestualità ed esegue.

Sulle Bmw i comandi per ora sono cinque, quattro «fissi», il cui significat­o è predefinit­o, e uno impostabil­e a seconda delle esigenze del guidatore. Complicato a dirsi, molto meno a farsi.

Intanto serve la mano destra, la stessa che si usa per dare istruzioni al navigatore, cambiare stazione radio e tutto il resto. La sinistra può restare ben ferma sul volante, così come lo sguardo, fisso sulla strada. Cominciamo con il comando a cui ciascuno può dare il significat­o che vuole. Dito indice e medio puntati dritti verso lo schermo, a forma di V, e si inserisce l’autopilota per far sì che la macchina ti porti a casa. Per esempio. Oppure, stesso gesto, si cambia la stazione radio. O ancora, si vede la rubrica del telefono, le ultime chiamate. Insomma si può stabilire qual è il comando che si ritiene più utile e impostare il sistema affinché la macchina, a quel gesto, esegua quel comando. Tutto senza toccare nulla.

Ruotando l’indice in senso orario si alza il volume della musica, mentre in senso antiorario si abbassa.

Altri due comandi predefinit­i servono a dire «sì» oppure «no». In pratica: dopo aver inserito nel navigatore un indirizzo (lo si può fare, da tempo, anche a voce), punti il dito per confermare. Oppure: ti arriva una telefonata a cui vuoi rispondere, dito puntato e la comunicazi­one parte. Al contrario, se vogliamo dire «no» a una chiamata o se abbiamo sbagliato qualcosa e vogliamo annullare un’istruzione data alla vettura, basta muovere la mano verso sinistra e il comando si annulla.

Quinto e ultimo comando, la «presa». Immaginate di dover afferrare qualcosa di piccolo fra le dita. Il gesto è quello. Solo che quel qualcosa è lo schermo che avete davanti. In sostanza, una volta afferrato (a livello immaginari­o) lo schermo, potete ruotarlo come volete. E vedere ciò che volete. A cosa serve? Per esempio a osservare a 360 gradi la macchina. Essendo circondata da sensori e telecamere, è possibile guardarla come se ci si girasse

Su e giù Ruotando l’indice in senso orario si alza il volume, in senso antiorario si abbassa

intorno, stando invece comodament­e seduti al volante e praticamen­te immobili. Dal muso, all’angolo più lontano. E la visione è in tempo reale: si vedono le macchine accanto, i pedoni per strada, insomma tutto. Ma serve davvero? Immaginate di dover parcheggia­re nelle vicinanze di un ostacolo troppo basso per poterlo avvistare a occhio: chi ha già fatto la conoscenza di dissuasori stradali e «panettoni» sa di che cosa stiamo parlando... Ma può succedere anche che il passeggero apra la porta proprio mentre sta arrivando un ciclista: ebbene, senza dovervi girare, vedrete il pericolo prima dello stesso passeggero.

Insomma, se avete amato Tom Cruise in Minority Report e avete sognato di immedesima­rvi in lui, ora potrete farlo. E anche se non l’avete visto, con i comandi gestuali l’auto è davvero «a portata di dito».

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