Con questi gesti si «guidano» le nuove auto
Due dita puntate verso lo schermo e la nostra vettura ci riporta a casa
Vuoi andare a casa? Fai un gesto e la macchina ti ci porta. Ti chiama quella persona che proprio non vuoi saperne di sentire? Un gesto, e la chiamata viene rifiutata. Il potere è in una mano. Anzi, a volte anche solo in un dito. Non stiamo parlando di fantascienza ma di realtà, anche se sembra di essere finiti in un film.
Si chiamano «comandi gestuali», gesture control, e consentono di impartire alla macchina una serie di istruzioni con le mani. O con un dito, appunto. Sulla nuova Bmw Serie 5 e sull’ammiraglia tedesca Serie 7, per esempio, fanno parte di un pacchetto che trasforma la vettura in modo da renderne sempre più semplice e intuitiva la gestione. Dalla guida semiautonoma alla funzione di autoparcheggio: voi state tranquillamente in piedi fuori dalla macchina e lei entra da sola in garage. Utilità, ma anche sicurezza, questi sono gli obbiettivi, perché semplificando le procedure il guidatore si distrae meno, e si stanca anche meno. La stessa linea di ricerca da cui, qualche anno fa, era uscito l’head-up display (di derivazione aeronautica), il sistema di proiezione dei dati — navigazione, segnaletica, velocità... — sul parabrezza, di fronte al conducente, per non costringerlo a togliere lo sguardo dalla strada.
Ora, al centro della plancia, c’è un display che assomiglia a un tablet ed è touch. E poi c’è un sensore, posizionato tra il posto di guida e quello del passeggero, che, se attivato, consente appunto di comunicare con l’auto attraverso movimento delle dita. Niente di più immediato e naturale, soprattutto per chi, come noi italiani, coi gesti si esprime e parecchio. L’auto «legge» la nostra gestualità ed esegue.
Sulle Bmw i comandi per ora sono cinque, quattro «fissi», il cui significato è predefinito, e uno impostabile a seconda delle esigenze del guidatore. Complicato a dirsi, molto meno a farsi.
Intanto serve la mano destra, la stessa che si usa per dare istruzioni al navigatore, cambiare stazione radio e tutto il resto. La sinistra può restare ben ferma sul volante, così come lo sguardo, fisso sulla strada. Cominciamo con il comando a cui ciascuno può dare il significato che vuole. Dito indice e medio puntati dritti verso lo schermo, a forma di V, e si inserisce l’autopilota per far sì che la macchina ti porti a casa. Per esempio. Oppure, stesso gesto, si cambia la stazione radio. O ancora, si vede la rubrica del telefono, le ultime chiamate. Insomma si può stabilire qual è il comando che si ritiene più utile e impostare il sistema affinché la macchina, a quel gesto, esegua quel comando. Tutto senza toccare nulla.
Ruotando l’indice in senso orario si alza il volume della musica, mentre in senso antiorario si abbassa.
Altri due comandi predefiniti servono a dire «sì» oppure «no». In pratica: dopo aver inserito nel navigatore un indirizzo (lo si può fare, da tempo, anche a voce), punti il dito per confermare. Oppure: ti arriva una telefonata a cui vuoi rispondere, dito puntato e la comunicazione parte. Al contrario, se vogliamo dire «no» a una chiamata o se abbiamo sbagliato qualcosa e vogliamo annullare un’istruzione data alla vettura, basta muovere la mano verso sinistra e il comando si annulla.
Quinto e ultimo comando, la «presa». Immaginate di dover afferrare qualcosa di piccolo fra le dita. Il gesto è quello. Solo che quel qualcosa è lo schermo che avete davanti. In sostanza, una volta afferrato (a livello immaginario) lo schermo, potete ruotarlo come volete. E vedere ciò che volete. A cosa serve? Per esempio a osservare a 360 gradi la macchina. Essendo circondata da sensori e telecamere, è possibile guardarla come se ci si girasse
Su e giù Ruotando l’indice in senso orario si alza il volume, in senso antiorario si abbassa
intorno, stando invece comodamente seduti al volante e praticamente immobili. Dal muso, all’angolo più lontano. E la visione è in tempo reale: si vedono le macchine accanto, i pedoni per strada, insomma tutto. Ma serve davvero? Immaginate di dover parcheggiare nelle vicinanze di un ostacolo troppo basso per poterlo avvistare a occhio: chi ha già fatto la conoscenza di dissuasori stradali e «panettoni» sa di che cosa stiamo parlando... Ma può succedere anche che il passeggero apra la porta proprio mentre sta arrivando un ciclista: ebbene, senza dovervi girare, vedrete il pericolo prima dello stesso passeggero.
Insomma, se avete amato Tom Cruise in Minority Report e avete sognato di immedesimarvi in lui, ora potrete farlo. E anche se non l’avete visto, con i comandi gestuali l’auto è davvero «a portata di dito».