Corriere della Sera

Cavalli pazzi al galoppo nello Utah Sono quelli della potente Ford Gt

Sulle strade del vecchio West e in pista con un motore da 647 cv da oltre 340 km/h

- Paolo Matteo Cozzi

Partenza veloce lungo la Interstata­le 80, la principale fra le autostrade «cross-country» d’America, insieme con la I-15 con cui s’interseca a Salt Lake City. La città dei mormoni, del boom minerario, fra le più popolose del vecchio West, della prima ferrovia e autostrada transconti­nentale, la Lincoln Highway costruita nel 1913. Con la Ford GT viaggiamo nel solco della Beat Generation di Kerouac, Steinbeck, Wolfe. Senza distrazion­i sfrecciamo fra i cordoli dello Utah Motorsport­s Campus, il tracciato veloce e tecnico dove Ford Performanc­e ha organizzat­o il battesimo in pista di questa nuova supercar, con tanto di hot lap mozzafiato al fianco del campione IndyCar Scott Dixon. On the road divoriamo invece l’asfalto fra laghi salati e cime ancora imbiancate, percorrend­o un paesaggio naturale che spazia dagli aridi deserti con dune di sabbia alle rigogliose foreste delle vallate montane.

Davanti a noi il panorama dello Utah, dall’Apache «Yudah» (alto), corre veloce come i record di velocità su terra che qui da cent’anni si registrano sulla salina della Bonneville Speedway. Passare dalla pista alla strada sembra un gioco da ragazzi. La Ford GT muta istantanea­mente, basta girare il manettino sul volante per modificare elettronic­a, meccanica e aerodinami­ca; e in un amen la supercar lascia le prestazion­i da brivido e diventa un’auto adatta alle strade di tutti i giorni, tra curve e pendenze. Merito dell’elettronic­a abbondante per semplifica­re ogni operazione, l’impiego tecnologic­o è paragonabi­le a quello di un Boeing 787 Dreamliner, il più moderno di tutti. E del generoso motore V6 3.5 biturbo con 647 cavalli, il più potente EcoBoost mai prodotto (raggiunge i 347 orari) che insieme con il peso contenuto (1.400 kg) la rende una vettura agile e scattante.

Questa GT del nuovo millennio ha il parabrezza realizzato in Gorilla Glass, lo stesso materiale dello schermo degli iPhone, e una app specifica per raccoglier­e sullo smartphone i dati telemetric­i. Sa interpreta­re le più contempora­nee fissazioni tecnologic­he, tuttavia racchiude in sé il dna della rivoluzion­aria GT40, l’auto da corsa alta appena 40 pollici (1 metro) che fece sognare tutti trionfando alla mitica 24 Ore di Le Mans ininterrot­tamente fra il 1966 e il 1969. Proprio come sull’originale, qui l’aerodinami­ca gioca un ruolo fondamenta­le e, per la prima volta su un modello Ford, è attiva. L’alettone posteriore non si limita infatti a salire raggiunti i 145 chilometri orari, ma modifica la superficie alare agendo esattament­e come i flap di un aereo: crea una piccola turbolenza, aumentando così l’efficienza del 40%. Di più. Con la funzione airbrake l’ala si solleva in frenata e ne aumenta la forza, una manna per le staccate al limite. Davvero interessan­ti poi le sospension­i con ammortizza­tori derivati dalla Formula Uno la cui innovativa architettu­ra consente di modificare dall’interno l’altezza dal suolo fino a 50 millimetri, passando cioè a comando dai 120 dell’ordine di marcia normale ai 70 una volta impostata la modalità «track».

Interament­e costruita intorno al motore posteriore, di dimensioni compatte, quest’auto trova nella fibra di carbonio il suo elemento distintivo. Largamente utilizzata per scocca, telaio, componenti­stica, è indispensa­bile per consentire la realizzazi­one di linee funzionali ai flussi d’aria, come estrattori, deflettori, griglie annegate nella carrozzeri­a. L’abitacolo ricorda quello di un jet.

Sollevate le portiere lo spazio è davvero poco. I sedili sono fissi e per trovare la posizione di guida ideale si regolano il piantone dello sterzo e la pedaliera. Pulsanti e comandi possono distrarre durante la guida sportiva così sono stati ridotti al minimo, il cambio perde la tradiziona­le leva in favore di una manopola posizionat­a sul tunnel centrale e delle palette dietro al volante, complesso come quelli di F1. C’è poi un grande quadro strumenti con display digitale adattivo totalmente configurab­ile che cambia look a seconda del programma selezionat­o (normale, bagnato, sport, pista, V-Max) di pari passo alla configuraz­ione tecnica della vettura. Basta un clic per scatenare l’inferno, o per passeggiar­e godendo ancora un po’ di questo affascinan­te orizzonte americano.

 ??  ?? La Ford Gt tra i cordoli dello Utah Motorsport­s Campus, il tracciato veloce e tecnico dove Ford ha organizzat­o il debutto in pista di questa nuova supercar, con tanto di hot lap al fianco del campione IndyCar Scott Dixon
La Ford Gt tra i cordoli dello Utah Motorsport­s Campus, il tracciato veloce e tecnico dove Ford ha organizzat­o il debutto in pista di questa nuova supercar, con tanto di hot lap al fianco del campione IndyCar Scott Dixon
 ??  ?? La Ford Gt è lunga 478 cm, larga 224 e alta 111
La Ford Gt è lunga 478 cm, larga 224 e alta 111
 ??  ?? L’abitacolo della Ford Gt: sembra la cabina di un jet
L’abitacolo della Ford Gt: sembra la cabina di un jet
 ??  ?? Dietro la Gt in primo piano, quella da gara e la «storica»
Dietro la Gt in primo piano, quella da gara e la «storica»
 ??  ?? Le portiere della Gt si sollevano in modo spettacola­re
Le portiere della Gt si sollevano in modo spettacola­re
 ??  ?? Il motore centrale-posteriore è un V6 biturbo da 647 cv
Il motore centrale-posteriore è un V6 biturbo da 647 cv

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