Poletti: lo stage? Il 50% di chi trova posto lo ha fatto
Il ministro al forum su Corriere Tv: servono più aziende per l’alternanza scuola-lavoro
Garanzia Giovani è una macchina che produce più stage che posti di lavoro? «Non è proprio così», risponde il ministro del Lavoro Giuliano Poletti al forum su Corriere Tv organizzato ieri in diretta dalla Nuvola del Lavoro, il blog del Corriere, sul tema dei Neet, i giovani che non studiano né lavorano. «I nostri dati ci dicono che il 25% dei giovani che fanno uno stage poi resta in azienda con un contratto. Inoltre le comunicazioni obbligatorie evidenziano che il 50% dei giovani che trovano un posto in precedenza ha fatto uno stage. Magari in un’altra azienda ma sempre uno stage», ha continuato Poletti. Morale: il modello di incentivazione degli stage all’interno di Garanzia giovani non si cambia, nemmeno in vista del «I dati dimostrano che il 25% di chi ha partecipato a uno stage resta in azienda» rifinanziamento della misura. A oggi lo stage sfiora il 68% delle azioni avviate a favore dei giovani in cerca di occupazione tramite la Garanzia. A livello europeo l’utilizzo di questo strumento è di molto inferiore. Non del tutto soddisfatte, invece, le domande di servizio civile da parte dei giovani senza lavoro. Quest’anno — ha detto il ministro — le opportunità saranno 50 mila.
Per quanto riguarda l’alternanza scuola-lavoro, quindi le esperienze dei ragazzi delle superiori all’interno delle aziende, il ministro ha puntualizzato che «l’alternanza è una parte del curriculum scolastico. Un’esperienza utile a maturare consapevolezza». Poletti apprezza l’idea di Confindustria di riconoscere una sorta di «bollino blu» alle imprese che offrono agli studenti le migliori esperienze di alternanza. «Il riconoscimento al merito è positivo — osserva Poletti — ma noi abbiamo bisogno di allargare la rete di imprese coinvolte».
Oltre 50 mila opportunità per chi vuole fare il servizio civile I giovani