Delusa e in conflitto con zia Marine Marion Le Pen: lascio la politica
«Voglio conoscere altro». I dati negativi nel suo collegio. Il nonno: desolante diserzione
nel movimento sta venendo fuori con forza la spinta trasformatrice di Marine e del suo fedelissimo Florian Philippot, con scarso margine di discussione e l’impossibilità di creare correnti interne, la deputata ringrazia e saluta. Avrebbe già parlato al telefono con la zia.
Per la leader del partito non è detto che sia una buona notizia. Marion è una figura estremamente popolare nel Front National, «utile» ad ammansire l’ala ultra-conservatrice che è parte importante di questa storia. La vecchia guardia ha sempre osservato con sospetto il lato protestatario di Marine, l’apertura a sinistra, la conquista del voto operaio, il lessico popolare. La considera una «volgarizzazione» del Front National, una deriva sguaiata. Colpisce che in alcuni ambienti interni la candidata all’Eliseo sia stata criticata per aver ballato alla serata elettorale dopo la sconfitta. Questo disprezzo Marion sapeva interpretarlo e anche tenerlo a freno. Ora la resa dei conti interna potrebbe diventare più aspra.
La partita è ancora aperta, e non è tutta nelle mani di Marine. Come osserva il politologo Lei intende sfilarsi dalla grande trasformazione del Front National che non condivide La scelta La leader del Front National Marine Le Pen lo scorso ottobre insieme alla nipote Marion Marechal-Le Pen alla cerimonia per rendere omaggio alle vittime della strage di Nizza. Ieri Marion ha comunicato la sua decisione di lasciare la politica alla zia Marine: una «scelta personale», con il desiderio di «cambiare vita» Dominique Reynié, direttore della Fondazione per l’innovazione politica di Parigi, «il destino del FN dipende ora dall’evoluzione della destra». Il panorama dei partiti è ancora molto fluido. Che accadrà ai gollisti, per esempio? Se i Républicains si ricompattano dopo il disastro delle presidenziali, spiega l’esperto, possono aspirare a diventare il primo partito rivale di En Marche!.
Il FN sta puntando invece sulla loro decomposizione: una parte con Macron, un’altra a formare assieme ai «frontisti» una nuova larga «alleanza patriottica» in grado di conquistare la leadership dell’opposizione.