Corriere della Sera

Boschi e i 5 Stelle La nuova battaglia su Banca Etruria

Lo scontro dopo le rivelazion­i di de Bortoli: lei chiese a Unicredit di comprare l’istituto

- Marco Galluzzo

Nuovo scontro fra il Pd e i 5 Stelle. Dopo il caso dei rifiuti di Roma, con il botta e risposta fra l’ex premier Matteo Renzi e la sindaca Virginia Raggi, la tensione fra i due partiti si fa ancora più alta, subito dopo la pubblicazi­one di alcuni estratti del libro di Ferruccio de Bortoli, «Poteri forti (o quasi)», in uscita domani per La nave di Teseo.

Lo scontro riprende le polemiche di alcuni mesi fa, il presunto coinvolgim­ento di Maria Elena Boschi nella vicenda di Banca Etruria, di cui il padre era vicepresid­ente e di cui lei, quando era ministro, disse di non essersi mai occupata.

Nel libro dell’ex direttore del Corriere della Sera viene citato un episodio che per il partito di Grillo vale la richiesta di dimissioni della sottosegre­taria alla presidenza del Consiglio.

Ecco il passaggio: «Maria Elena Boschi nel 2015, non ebbe problemi a rivolgersi direttamen­te all’amministra­tore delegato di Unicredit...chiese a Federico Ghizzoni di valutare una possibile acquisizio­ne di Banca Etruria». Si legge ancora: «Ghizzoni incaricò un suo collaborat­ore di fare le opportune valutazion­i patrimonia­li, poi decise di lasciar perdere».

Immediata la reazione dei grillini, che anticipano una mozione di sfiducia contro la Boschi e promettono azioni giudiziari­e (che a sua volta il tesoriere del Pd, Francesco Bonifazi, annuncia contro di loro). «Adesso la storia delle pressioni sull’ex ad di Unicredit, da parte dell’allora ministra per i Rapporti con il Parlamento, affinché salvasse Etruria, la banca di papà Pier Luigi, è la scossa che abbatte un castello di bugie cui non abbiamo mai creduto», si legge sul blog di Beppe Grillo. «È gravissimo quanto scritto da de Bortoli nel suo ultimo libro. Se corrispond­esse al vero, la Boschi dovrebbe immediatam­ente dimettersi», continua il leader dei 5 Stelle.

«I renziani hanno infettato le istituzion­i democratic­he. Ci facciano la cortesia di smetterla di abusare della Repubblica. Liberino le nostre istituzion­i e ci facciano andare a votare il prima possibile affinché si fermi questo bivacco nelle istituzion­i», è l’attacco del deputato M5S e vicepresid­ente della Camera, Luigi Di Maio. Durissimo anche Alessandro Di Battista, che definisce l’esponente del Pd una «bugiarda cronica».

Dopo qualche ora interviene Maria Elena Boschi, che ha il sostegno sia di Palazzo Chigi che del segretario del partito: «La storia di Banca Etruria viene ciclicamen­te chiamata in ballo per alimentare polemiche. Vediamo di essere chiari: non ho mai chiesto all’ex Ad di Unicredit, né ad altri, di acquistare Banca Etruria. Ho incontrato Ghizzoni come tante altre personalit­à del mondo economico, ma non ho mai avanzato una richiesta di questo genere. Sfido chiunque e ovunque a dimostrare il contrario. Sono stupita per questa ennesima campagna di fango, ho affidato Le scintille Il Movimento: ora si deve dimettere Lei replica: solo fango E annuncia denunce

la pratica ai legali per tutelare il mio nome e il mio onore». L’Ansa, citando fonti vicine alla banca, dice che Unicredit non avrebbe subito pressioni politiche per l’esame di dossier bancari, compreso quello di Banca Etruria. «Boschi ammette di avere incontrato il capo di Unicredit — dice Di Maio — ma di non aver parlato di questo. Quando si sono incontrati? E di cosa hanno parlato?».

Mentre tutto il Pd, dal ministro Graziano Delrio al capogruppo del Pd Ettore Rosato, difende la Boschi, ne chiedono le dimissioni invece sia la Lega, con Matteo Salvini, che i Fratelli d’Italia, con Giorgia Meloni. E anche Roberto Speranza, ex Pd, ora a capo di Articolo 1, chiede chiarezza: «Senza, l’unica strada sono le dimissioni».

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In uscita Poteri forti (o quasi), di Ferruccio de Bortoli

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