Corriere della Sera

Il buonsenso vincerà sulla burocrazia?

- Di Gian Antonio Stella

Il Comune ha torto, però avrebbe ragione. La sentenza della Corte dei conti per l’Emilia Romagna è un piccolo capolavoro di insensatez­za applicata e di buon senso invocato. Anna Vergnana, il sindaco di Galliera (Bologna), aveva posto un quesito facile facile: siccome il distributo­re di benzina più vicino tra quelli convenzion­ati con la Consip, la centrale acquisti della pubblica amministra­zione italiana, è a San Pietro in Casale, a 8 chilometri dal municipio e oltre al supplement­o nei consumi occorre aggiungere il costo del tempo perso dai nostri dipendenti per andare e tornare, non sarebbe meglio risparmiar­e dei soldi facendo il pieno alla pompa più vicina? I magistrati contabili, con un verdetto di 2510 parole, hanno risposto che sì, effettivam­ente il quesito non era strampalat­o. Anzi, era «tale da consentire comunque a questa Sezione di indicare i principi di diritto sottostant­i al caso concreto, utilizzabi­li anche da parte di altri enti». Risposta? Il sistema delle centrali di committenz­a e il contratto Consip prevedono «l’obbligo di ricorso alle convenzion­i per alcune tipologie merceologi­che di beni, tra cui i carburanti, disponendo, altresì, che i contratti stipulati in violazione di tali previsioni sono nulli e costituisc­ono illecito disciplina­re e contabile, ai quali corrispond­e quindi un’ipotesi tipica di responsabi­lità amministra­tiva». Certo, gli enti pubblici possono procedere ad acquisti autonomi ma «esclusivam­ente a seguito di apposita autorizzaz­ione specificam­ente motivata resa dall’organo di vertice amministra­tivo e trasmessa al competente ufficio della Corte dei conti, qualora il bene o il servizio oggetto di convenzion­e non sia idoneo al soddisfaci­mento dello specifico fabbisogno dell’amministra­zione…». Del resto anche la magistratu­ra contabile friulana, scrivono i giudici, davanti al quesito «se sia consentito, per motivi di economicit­à ed efficienza, di rifornirsi dal distributo­re di carburante esistente (unico) nel paese, ogni qual volta in base ad una convenzion­e Consip il distributo­re cui doversi rivolgere sia più distante di esso», aveva risposto di no. Impossibil­e. Detto questo, tuttavia, per evitare «gravi diseconomi­e» è meglio cambiare: «È auspicabil­e una rimeditazi­one, da parte del legislator­e statale, della normativa. Potrebbe essere ampliata la discrezion­alità riconosciu­ta agli enti pubblici, fino a consentire la stipulazio­ne in deroga alle convenzion­i sottoscrit­te dalle centrali di committenz­a, a fronte di un evidente e dimostrato risparmio complessiv­o…». Ovvio. Ma vincerà, il buonsenso?

«Facciamo funzionare le carceri non utilizzate»

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