Montezemolo: Alitalia, errori anche del governo
L’ex presidente: con il no al referendum i dipendenti si sono quasi autolicenziati
La crisi Alitalia è stata causata da «due errori: uno da parte di Etihad, errore di managerialità, anche se ha fatto cose buone. E l’altro, il giorno dopo l’accordo, da parte del governo: si è detto: “Il problema di Alitalia non c’è più”. E non si è affrontato in termini strategici il tema del trasporto aereo», con Alitalia e le low cost. Sono le considerazioni fatte dall’ex presidente della compagnia, Luca Cordero di Montezemolo, ieri sera ai microfoni di «Di martedì» su La7. E «l’altra cosa anomala — ha precisato Montezemolo — è che Alitalia è posseduta al 51% dalle banche e un’azienda industriale di servizi non può essere nelle mani delle banche». Forse, però, l’errore più grave «è non essersi resi conto che il problema di Alitalia non è solo economico. Se arrivasse Paperon de Paperoni con i miliardi, non cambierebbe la situazione se non si modifica il modello di business». Il vero nodo è tutto lì. Poi l’ex numero uno della Ferrari critica anche i lavoratori che hanno bocciato il piano industriale con il referendum: «Quella è una cosa unica: i dipendenti di un’azienda si sono quasi auto licenziati. Aver detto “no” a 2 miliardi di aumento di capitale, aver detto “no” alla possibilità di un nuovo management, aver detto “no” a banche e Etihad che credevano nel futuro di Alitalia, vuol dire autoeliminarsi». «E comunque vada a finire l’Alitalia, mantenere questi livelli di occupazione sarà un problema».
Intanto stamattina i tre commissari straordinari nominati dal governo, Luigi Gubitosi, Enrico Laghi e Stefano Paleari, illustrano tempi, contenuti e modalità dell’amministrazione speciale chiesta dai vertici della ex compagnia di bandiera, in perdita nel 2016 di circa 500 milioni. Inoltre, obiettivo dei commissari è garantire che l’Alitalia non smetta di volare per tutta l’estate e oltre, e che continuerà a vendere regolarmente i biglietti. Poi nel pomeriggio Gubitosi, Laghi e Paleari hanno in agenda la prima riunione con i sindacati: sul tavolo è probabile che venga affrontata la questione del contratto nazionale di lavoro, scaduto a dicembre 2016 e prorogato fino a fine maggio. «I commissari stanno lavorando intensamente — spiega il ministro dei Trasporti, Graziano Delrio — per pubblicare in tempi rapidi il bando» per la vendita di Alitalia. La pubblicazione è attesa entro metà maggio. Nel frattempo il sindaco di Fiumicino, Esterino Montino (Pd), in una audizione in commissione Lavori Pubblici del Senato, ha lanciato una proposta: Ferrovie dello Stato, Leonardo Finmeccanica ed Eni entrino nel capitale di Alitalia con il 51% di azioni.