E in Laguna si festeggia: quattromila ostriche e champagne per il party del magnate Pinault
Le quattromila ostriche francesi richieste da Maryvonne Pinault sono arrivate ieri su due camion frigorifero direttamente da Parigi e stasera troneggeranno sulle tavole che madame ha voluto allestite con tovaglia finto sacco nella cornice distaccata e inarrivabile della fondazione Cini a San Giorgio. A Venezia è la settimana della vernice della Biennale e la città si scopre ritrovo di galleristi e artisti, icone della moda e mecenati. Cinque giorni di inaugurazioni seguite da party sulle terrazze, performance sui tetti e pranzi nei musei con una frenesia e una voglia d’esserci che ricordano i primi giorni della Mostra del cinema ma se ne distaccano per il coté più internazionale e il minor numero di imbucati.
Ieri ha dato il via Andrea Illy con il cocktail per i 25 anni di arte nelle tazzine ai Magazzini del Sale: tra gli ospiti Marina Abramovic, Michail Baryšnikov col figlio fotografo per l’occasione e l’artista Jan Fabre, mentre il gruppo del lusso Lvmh (proprietario, tra gli altri, del marchio Louis Vuitton) ha organizzato una doppia festa per celebrare il padiglione della Francia con cena al museo Correr e party fino a tardi sulla terrazza del Fontego dei Tedeschi. Tra gli ospiti Germano Celant, Kate Bush, l’artista Jesper Just e Charlotte Casiraghi, che stasera farà il bis nella vera festa evento di questa tornata: la cena che il fondatore del gruppo Kering, Francois Pinault, offre in onore dell’artista inglese Damien Hirst, protagonista di una doppia esposizione a Palazzo Grassi e Punta della Dogana. Millecinquecento invitati, di cui circa duecento placée, quattordici isole di buffet apparecchiate dall’oste trevigiano Celeste Tonon che ieri, dopo l’ultima prova a tavola, è corso a cercare il pepe del Madagascar per condire i finocchi e la senape di Digione per gli asparagi, mentre una schiera di collaboratori sgranava piselli freschi per condire i tagliolini fatti a mano, che madame ha richiesto senza burro a dispetto delle sue origini.
La lista comprende galleristi francesi, inglesi e americani, come Jay Jopling e Larry Gagosian, l’ex ministro Jack Lang e il barone Eric de Rotschild; in forse l’attrice Salma Hayek, moglie dell’erede di Pinault. Red carpet alle 20.30 davanti alla fondazione Cini, misure di sicurezza rigorosissime e menu veneto in salsa francese, con una scelta di formaggi rigorosamente d’Oltralpe, come sarebbe piaciuto a Chirac, e bollicine francesi. Fino a sabato è ancora una lunga gara tra marchi di moda: tra Fendi (ieri), Bulgari (domani con Venetian Heritage di Toto Bergamo Rossi), Dolce & Gabbana (venerdì a Palazzo Ducale), Prada a Ca’ Corner della Regina e Swatch alla Guggenheim. Al grido di «ce ne vorrebbe una ogni tre mesi a Venezia di settimane così».