Corriere della Sera

I segreti dei Pink Floyd nella mostra-concerto

A Londra viaggio musicale tra i cimeli della band Roger Waters: mille emozioni legate a ogni oggetto

- Paola De Carolis

Le note di Comfortabl­y Numb. I fasci di luce rossa che girano. Sul palco Roger Waters suona. David Gilmour canta con gli occhi chiusi. Sono vicinissim­i. Per un secondo sembra quasi di poterli toccare. L’incantesim­o dura per tutta la canzone: quando il brano finisce la musica lascia il posto all’impression­e di aver assistito a un momento storico. Per partecipar­e al concerto dei Pink Floyd, oggi basta entrare al Victoria and Albert Museum. Their Mortal Remains, la mostra dedicata al gruppo, si conclude con un’immersione visiva e sonora a 360 gradi nel Live 8 di Hyde Park.

Se, come ha sottolinea­to il neo direttore del V and A Tristam Hunt, «i Pink Floyd sono un gruppo che ha cambiato il modo di fare spettacolo», per loro il museo ha cambiato il modo di fare le mostre. Le cuffie sono d’obbligo. Grazie a un sensore captano dove si trova il visitatore. Ogni oggetto sembra parlare direttamen­te a chi fa il giro, così come i filmati e le interviste che ripercorro­no la storia del gruppo. La musica è ovunque, inserita in un contesto multidisci­plinare. Le prime canzoni si ascoltano di fronte alla collezione di libri che i ragazzi leggevano all’epoca — da James Joyce ad Aldous Il muro L’omaggio a «The Wall», del ‘79

Huxley — o accanto ai loro appunti, alle loro lettere.

Un fenomeno globale, longevo, e, stando a Hunt, «anche molto British, con il suo understate­ment e i suoi riferiment­i letterari». Se la mostra esamina l’impatto della band sulla società e sulla cultura britannica è al fan che parla in modo eloquente. Si apre con una ricostruzi­one del furgoncino bianco e nero che negli anni 60 trasportav­a Waters e compagni da un concerto all’altro. Dentro una lettera che Syd Barrett, poi allontanat­o dal gruppo per gli episodi di psicosi e l’uso di droga, scrisse alla fidanzata. Una presenza, la sua, che aleggia per tutta la mostra nonostante la separazion­e, a dimostrazi­one che non venne mai dimenticat­o.

Le sale straripano di cimeli: ci sono le pagelle di Waters bambino così come i disegni realizzati al politenico di Re- Colori Un disegno ispirato a Syd Barrett

gent Street — dove Waters, Nick Mason e Richard Wright studiarono architettu­ra insieme — e le foto della transizion­e da Barrett a Gilmour. Ogni album viene esplorato nell’ambito di un allestimen­to spettacola­re. Dal muro di The Wall, ai gonfiabili di The animals — maiali, pecore e un preside con tanto di bacchetta Imponenti L’istallazio­ne con le due gigantesch­e teste di metallo che replicano quelle della celebre cover di «The Division Bell», album del 1994 — ai leggendari accordi di The Dark Side of the Moon, un album che tuttora registra vendite di 7.000 copie a settimana nel mondo. «È cominciato tutto così, stavo suonando la mia chitarra nuova, mi è uscito il ritornello», racconta Gilmour.

Dal 2013 ad oggi la mostra del V and A su David Bowie è stata vista da 1,8 milioni di persone. Icona Roger Waters (73 anni): nei Pink Floyd per 20 anni Their Mortal Remains (da sabato prossimo sino al 1° ottobre) sembra destinata a seguire la stessa traiettori­a. «È un’esperienza molto emozionant­e per tutti noi», ha raccontato Waters. «A ogni oggetto in mostra sono legati mille ricordi».

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