GIANNELLI
La sottosegretaria querela: misura colma. Colloquio con Gentiloni che, come Renzi, le dà il suo sostegno
Colloquio in mattinata con Boschi, poi l’indicazione: andare avanti. Il caso della sottosegretaria è arrivato fino al premier Gentiloni.
«Paolo Gentiloni ci metta la faccia». I 5 Stelle attaccano e chiedono che il premier riferisca in Parlamento, ritirando le deleghe a Maria Elena Boschi. Ma la sottosegretaria, tirata in ballo da un libro scritto da Ferruccio de Bortoli, replica: «La misura è colma. Da qui in poi si occuperanno di questa questione i miei legali». E il premier Gentiloni, in un colloquio avuto ieri mattina con la sottosegretaria, dà il suo sostegno, invitandola ad andare avanti. Appoggio che l’ex ministro trova anche in Matteo Renzi, convinto della sua trasparenza. Oggi Boschi sarà al Nazareno per la prima riunione della cabina di regia tra il vertice dem, il governo e i capigruppo.
La vicenda nasce da alcune frasi contenute nel libro di Ferruccio
Sala si smarca «Speriamo faccia chiarezza, non va bene lasciare queste chiacchiere in giro»
de Bortoli, Poteri forti (o
quasi). Secondo l’ex direttore del Corriere della Sera, Boschi «non ebbe problemi a rivolgersi direttamente all’amministratore delegato di Unicredit e chiese a Federico Ghizzoni di valutare una possibile acquisizione di Banca Etruria».
I 5 Stelle, in conferenza stampa, annunciano che chiederanno una mozione di censura e la calendarizzazione della commissione di inchiesta sulle banche. «Chiederemo anche — dice Roberto Fico — che vengano sentiti Ghizzoni, Boschi e de Bortoli». Alessandro Di Battista attacca: «Boschi è una bugiarda cronica. Non ha neanche senso chiamarla, vogliamo che venga Gentiloni e non faccia il verginello immacolato». Alberto Airola sposta il mirino:«La Rai sta raccontando questa vicenda come se fosse uno scontro tra Pd e M5S. E ha fatto sparire la parola massoneria».
Attacchi che arrivano anche dall’ex pd Pier Luigi Bersani: «de Bortoli è una persona seria. Non basta una smentita, bisogna andare in fondo. Se non si fa chiarezza, non vedo come il ministro possa restare». Parla anche il sindaco di Milano Giuseppe Sala: «Non mi sono fatto nessuna idea e credo che nessuno abbia chiaro come stanno le cose, se non i diretti interessati. Speriamo che da parte della Boschi si faccia chiarezza, perché certamente non va bene lasciare queste chiacchiere in giro». Maurizio Gasparri estende le accuse: «Rottamiamo i rottamatori prima che rottamino l’Italia. Boschi, Raggi e compagnia a casa al più presto».
In difesa della Boschi si esprime esplicitamente il collega Enrico Costa, ministro per gli Affari regionali: «Solidarietà e forte vicinanza al sottosegretario, che sta operando benissimo nel suo ruolo e con grande sforzo quotidiano. È oggetto di attacchi sbagliati ed imprecisi dietro cui si celano tentativi di disarticolare l’azione di governo». Sulla stessa linea, il sindaco di Firenze Dario Nardella: «Ma come si può in un Paese civile fare un’accusa grave come quella che l’ex direttore ha avanzato contro la Boschi, senza portare le prove? Non trovo giusto che la dimostrazione dei fatti spetti all’accusato e non all’accusa, come sta accadendo in questo caso».
La sottosegretaria, in conferenza
L’affondo di Mdp Bersani: «So che de Bortoli è serio. Non bastano smentite, andare in fondo»
stampa a Palazzo Chigi, spiega: «Quello che dovevo dire per quanto riguarda la vicenda dell’anticipazione del libro l’ho già detto pubblicamente. Su questa vicenda sono gia intervenuta in Parlamento nel 2015 e confermo quanto ho detto. Credo che la misura sia colma. Da qui in poi si occuperanno di questa vicenda i miei legali e saranno loro, se necessario, a fornire altri aggiornamenti». Boschi ha affidato a Paola Severino e a Vincenzo Zeno Zencovich l’incarico di «tutelare, anche in sede giudiziale, il proprio nome e reputazione in relazione alle presunte rivelazioni su Banca Etruria e alle conseguenti ricostruzioni frammentarie e fuorvianti».