Usa, ecco la società per il «vero» cibo italiano
Parmesan a New York, Parmesao in Brasile, Regianito in Argentina. L’Italian Sounding, il fenomeno di contraffazione dei marchi italiani, miete vittime sempre più eccellenti ed altisonanti. Secondo l’osservatorio Federalimentare-Cibus, infatti, il giro d’affari del finto prodotto italiano vale circa 60 miliardi di euro. «La nostra missione, invece, è proprio quella di esportare il cibo italiano di qualità certificata», racconta al Corriere Erica Chemolli. A 26 anni, con in tasca una laurea in Psicologia e un diploma da sommelier, Erica molla l’Italia e si trasferisce in Florida. Conserva la passione per il buon cibo. Sbarcata negli Stati Uniti, Erica incontra Larry, con cui entra in società. E oggi «Gourmet Italia» porta il cibo italiano sulle tavole di 150 basi militari americane, dagli Stati Uniti al resto del mondo. «Noi esportiamo soltanto prodotti in cui crediamo. Sani, in gran parte biologici», spiega. Negli Stati Uniti 7 prodotti su 8 sono venduti come italiani. In realtà però non lo sono e il fenomeno vale 23 miliardi di euro. Erica è socia anche di M2CanDo, azienda che si occupa di esportare il cibo italiano sul territorio degli Stati Uniti. La società sta per completare anche un portale di vendite in rete, in cui gli americani potranno acquistare in esclusiva le prelibatezze di diversi produttori del Nord Italia. «Diventiamo il braccio operativo degli italiani negli Stati Uniti. Possiamo certificare le aziende italiane con l’ottenimento dell’autorizzazione FDA americana, fondamentale per esportare. Inoltre rielaboriamo le etichette italiane dei prodotti, con i valori nutrizionali da esporre negli Stati Uniti. E ci occupiamo anche del trasporto Oltreoceano, essendo dotati di un magazzino per la conservazione». Tutto questo, come sempre, in nome dell’italian food.