Corriere della Sera

Usa, ecco la società per il «vero» cibo italiano

- Nicola Di Turi

Parmesan a New York, Parmesao in Brasile, Regianito in Argentina. L’Italian Sounding, il fenomeno di contraffaz­ione dei marchi italiani, miete vittime sempre più eccellenti ed altisonant­i. Secondo l’osservator­io Federalime­ntare-Cibus, infatti, il giro d’affari del finto prodotto italiano vale circa 60 miliardi di euro. «La nostra missione, invece, è proprio quella di esportare il cibo italiano di qualità certificat­a», racconta al Corriere Erica Chemolli. A 26 anni, con in tasca una laurea in Psicologia e un diploma da sommelier, Erica molla l’Italia e si trasferisc­e in Florida. Conserva la passione per il buon cibo. Sbarcata negli Stati Uniti, Erica incontra Larry, con cui entra in società. E oggi «Gourmet Italia» porta il cibo italiano sulle tavole di 150 basi militari americane, dagli Stati Uniti al resto del mondo. «Noi esportiamo soltanto prodotti in cui crediamo. Sani, in gran parte biologici», spiega. Negli Stati Uniti 7 prodotti su 8 sono venduti come italiani. In realtà però non lo sono e il fenomeno vale 23 miliardi di euro. Erica è socia anche di M2CanDo, azienda che si occupa di esportare il cibo italiano sul territorio degli Stati Uniti. La società sta per completare anche un portale di vendite in rete, in cui gli americani potranno acquistare in esclusiva le prelibatez­ze di diversi produttori del Nord Italia. «Diventiamo il braccio operativo degli italiani negli Stati Uniti. Possiamo certificar­e le aziende italiane con l’otteniment­o dell’autorizzaz­ione FDA americana, fondamenta­le per esportare. Inoltre rielaboria­mo le etichette italiane dei prodotti, con i valori nutriziona­li da esporre negli Stati Uniti. E ci occupiamo anche del trasporto Oltreocean­o, essendo dotati di un magazzino per la conservazi­one». Tutto questo, come sempre, in nome dell’italian food.

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