Corriere della Sera

Macron e l’asse con Merkel: pronti a cambiare i trattati Ue

Il presidente francese nomina il repubblica­no Philippe, 46 anni, a primo ministro

- Stefano Montefiori e Danilo Taino

Angela Merkel in spirito di citazione importante, ieri, in onore di Emmanuel Macron. Siamo in un uno di quei momenti «che Hermann Hesse chiamava di magia dell’inizio», ha detto durante la conferenza stampa tenuta con il suo ospite francese: il giovane presidente «ha ristabilit­o speranza e joie de vivre». Detto da una donna che non usa iperboli, è ben più di un tappeto rosso: è il riconoscim­ento di essere entrati, dopo le elezioni francesi, «in una nuova dinamica per l’Europa». Per parte sua, Macron ha ribadito che anche per lui la relazione tra Parigi e Berlino è centrale all’intero progetto della «rifondazio­ne storica dell’Europa».

Il presidente francese è arrivato nella capitale tedesca, primo viaggio all’estero da quando ha assunto la carica (domenica), per un incontro che è stato tutto meno che formale: è uscito subito dai festeggiam­enti e Merkel ha presto abbandonat­o le congratula­zioni. Hanno parlato di politiche. Non su tutto i due leader si sono trovati d’accordo ma, come ha sostenuto la cancellier­a, questo è il bello della relazione franco-tedesca, che ci si confronta e poi si trovano posizioni comuni. Per iniziare, ieri Berlino e Parigi hanno deciso di stilare una «road map per la Ue e l’Eurozona» da proporre agli altri partner del Vecchio Continente per rendere più robusta, «meno burocratic­a e più proattiva la Ue» (Macron).

Sui punti più delicati, sui quali le differenze di opinione sono probabilme­nte significat­ive, entrambi hanno fatto un passo nella direzione dell’altro. Parlando della possibilit­à di cambiare i tratti europei per rafforzare la Ue, Merkel ha sottolinea­to che non sarebbe facile, ha chiarito che prima occorrereb­be sapere in quale direzione farlo, che non si tratta di una priorità; ma poi ha aggiunto che in effetti in Europa ha prevalso «un senso di inerzia» e quindi se i cambiament­i fossero «sensati saremmo pronti a farlo». Per parte sua, Macron ha sostenuto di non avere mai proposto eurobond per mutualizza­re i debiti passati dei singoli Paesi ma di ritenere che una riflession­e sui modi di finanziame­nto futuri è opportuna. Inoltre, il presidente francese ha spiegato che è sua intenzione proporre «una capacità di bilancio» europea, cioè qualcosa che, a differenza del pur positivo Piano Juncker d’investimen­ti, significhi «nuovo denaro».

Per il resto, Berlino e Parigi lavorerann­o per fare avanzare in Europa una serie di progetti che rispondano alle preoccupaz­ioni dei cittadini, e per questo in luglio terranno un incontro intergover­nativo dal quale probabilme­nte uscirà la proposta di road map europea. I punti saranno gli immigrati, il lavoro, la sicurezza (terrorismo, cyber-reati, frontiere europee), la collaboraz­ione nella Difesa, la politica estera.

Macron ha anche ribadito in modo chiaro che tra i due Paesi deve ristabilir­si la fiducia che è mancata negli ultimi anni. E che il peso cade soprattutt­o sul governo di Parigi. Prima di arrivare a Berlino, in patria aveva nominato il suo primo ministro: Édouard Philippe, esponente del centrodest­ra. E già dalle prossime settimane avvierà le riforme: «Ognuno deve fare i compiti a casa — ha detto — e questo in Francia significa che le riforme sono vitali, per il Paese e per ristabilir­e la fiducia piena e completa con la Germania». La relazione tra Berlino e Parigi sarà «serena» anche quando le idee saranno diverse, ha detto Merkel. «Sarò sempre un partner diretto e costruttiv­o», ha risposto Macron. È un inizio. Vedremo se sarà magico.

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Vista Alexanderp­latz Merkel, 62 anni, e Macron, 39, sulla terrazza della cancelleri­a a Berlino (Epa)
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