Corriere della Sera

«Sembriamo in La La Land, Theresa danza per il Paese E non c’è vera opposizion­e»

Alastair Campbell: il nostro sistema non consente un Macron

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il pubblico sia annoiato, Theresa May non vuole parlarne perché vuole solo offrire la sua “leadership forte e stabile”, Jeremy Corbyn non vuole parlarne perché vuole dire che è questione di lavoro e salute e istruzione e bla bla bla: è una follia!».

Ma la Brexit è reversibil­e?

«Se la maggioranz­a del Parlamento e del Paese pensasse che stiamo andando nella direzione sbagliata, ci dovrebbe essere almeno l’opzione di riconsider­arla».

A proposito di Corbyn, come giudica il suo manifesto?

«Beh, è stato eletto leader, è la sua politica».

Ma non sembra essere veramente interessat­o a vincere le elezioni…

«Di recente sono stato a un incontro dove ho fatto delle osservazio­ni critiche. Allora un sostenitor­e di Corbyn si è alzato e ha detto: “Il tuo problema è che sei ossessiona­to dal vincere”. Gli ho risposto: “Beh sì, lo sono, totalmente ossessiona­to. Perché se non vinciamo, arriva una Brexit dura. Se non vinciamo, tornano le scuole selettive. Se non vinciamo, il servizio sanitario sarà conquistat­o dagli ideologi della destra. E tutte le cose in cui non crediamo succederan­no: poiché non vinciamo”».

In Francia invece Macron ha vinto. Ma lo ha fatto uscendo dal partito socialista. Esiste qui un’opzione simile?

«Non lo so, il nostro sistema elettorale lo rende più difficile. E non vedo come, soprattutt­o mentre viviamo questa Con gli elettori La premier conservatr­ice britannica Theresa May, 60 anni, sulla destra, ascolta una elettrice durante una visita al mercato di Abingdon, nell’Oxfordshir­e. May ha convocato le elezioni anticipate per l’8 giugno specie di elezioni in stile “La La Land”, con Theresa May che danza attraverso il Paese trattata come se fosse la Regina».

In questa campagna c’è un enorme convitato di pietra: la Brexit

Sembrano quasi elezioni presidenzi­ali…

«Sì, non c’è un vero dibattito, Corbyn predica ai convertiti, lo Ukip è inghiottit­o dai conservato­ri, in Scozia i nazionalis­ti sono un partito-Stato: è insostenib­ile. Ma non so cosa avverrà dopo».

Non vede un Macron britannico?

«Non so da dove potrebbe arrivare. Ma quello che vedo è Macron che mostra quello che si può fare se hai quello che ha lui: è cioè non solo un tipo giovane, carismatic­o e intelligen­te, ma uno che ha il coraggio di innovare».

E anche il coraggio di affrontare il populismo come nessun altro ha fatto.

«Esattament­e! Quando parliamo di tutta la rabbia che c’è in giro, lui l’ha affrontata. Guardavo questo programma alla tv francese dove lui è andato davanti a un picchetto con certi tipi e gli ha detto: “Sentite, non starò a mentirvi e a dire che posso salvare il vostro posto di lavoro. Ma quello che posso dirvi è che se ci impegniamo nel modo giusto col resto del mondo creeremo più posti di lavoro. Invece Marine Le Pen mente”. Adesso, questo è un messaggio potente!».

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