Londra, May contestata al mercato Arriva la svolta sociale (anti Labour)
La premier lancia un maxi programma sui diritti dei lavoratori per pescare voti a sinistra
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
Theresa May prova a parcheggiare i suoi tank nel cuore dei fortini laburisti. Ma si scontra con la realtà di un elettorato fiaccato dallo svilimento dei servizi pubblici: e subisce la sua prima contestazione in una campagna elettorale fin qui accuratamente coreografata.
La premier britannica si è avventurata ieri in un mercato dell’Oxfordshire ma è stata affrontata da una elettrice disabile che le ha rinfacciato i tagli ai suoi sussidi: «Non posso vivere con 100 sterline al mese, mi hanno portato via tutto», ha inveito Cathy Mohan, mentre Theresa May tentava con difficoltà di interloquire.
Un incidente imbarazzante che si verifica al primo tentativo della premier di uscire dalla «bolla» nella quale il suo staff la teneva rinchiusa. E che ha ricordato il malcapitato incontro nel 2010 dell’allora premier Gordon Brown con una donna che lo contestava sull’immigrazione, liquidata come «fanatica» dall’esponente laburista: un episodio che gli costò non poco in termini di popolarità. L’imprevisto «contrattempo», se così lo si può definire, è avvenuto proprio nel giorno del disvelamento di un programma definito «il manifesto rosso» dei conservatori: una serie di iniziative con cui Theresa May punta a togliere il terreno sotto i piedi a una sinistra laburista già agonizzante.
«È la più grande espansione dei diritti dei lavoratori mai fatta nella storia da un governo conservatore», ha sottolineato la premier. Il piano prevede l’introduzione di congedi parentali, il diritto di assentarsi fino a un anno per assistere familiari I critici l’hanno già ribattezzata «Kim Jong-May»: come il dittatore nordcoreano in difficoltà, l’innalzamento del salario minimo, l’estensione dei congedi di maternità e malattia ai lavoratori della nuova economia (tipo Uber o Deliveroo), incentivi per fare in modo che le madri tornino al lavoro, la nomina di rappresentanti dei lavoratori nei consigli di amministrazione delle aziende.
Queste misure si aggiungono al già annunciato tetto ai prezzi dell’energia (una proposta fatta a suo tempo dai laburisti e bollata come «marxista» dall’allora premier David Cameron) e al piano per nuovi alloggi popolari. Un pacchetto complessivo che mira a conquistare il consenso dei
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