Corriere della Sera

Ora il relatore può lasciare Ma M5S insiste sull’Italicum bis

- Paola Di Caro

Ameno di ennesime, improbabil­i sorprese, il testo base della legge elettorale — ovvero l’«Italicum bis», proporzion­ale con premio alla lista e sbarrament­o del 3% — sarà oggi bocciato in commission­e Affari costituzio­nali. Il Partito democratic­o infatti, come ha confermato il capogruppo Ettore Rosato, voterà contro assieme alla Lega, ad Ala di Verdini, ai fittiani, alle Minoranze linguistic­he e forse all’Mdp, potendo contare su almeno 26 voti su 48 totali. Dall’altra parte, fino a ieri sera, confermava­no il loro sostegno al testo FI, M5S, Ap, Fdi fra i gruppi principali.

Una spaccatura trasversal­e a maggioranz­a e opposizion­i insomma, imprevista fino all’accelerazi­one voluta ieri da Renzi per imporre in commission­e il testo su cui sembra ormai assestato il Pd, il «Tedesco corretto». Il primo effetto della bocciatura dell’Italicum bis saranno le dimissioni del relatore, Andrea Mazziotti di Celso, che è anche presidente di Commission­e e che dovrà affidare il nuovo testo a un altro relatore, secondo i boatos della vigilia il Pd Emanuele Fiano. A lui toccherà presentare il nuovo testo, con l’intenzione di non sforare i tempi e «arrivare in Aula il 29 maggio, come previsto».

A regnare è lo sconcerto tra chi l’Italicum bis lo sosteneva consideran­dolo un punto di partenza per arrivare ad una legge condivisa. Come Maurizio Lupi, capogruppo Ap, per il quale «ormai è diventato tutto possibile, pure un asse Salvini-Renzi...». E che oggi con Alfano terrà una conferenza stampa per avvertire che cosi non si può procedere. E in contropied­e è stata colta pure FI, che pur essendo divisa al suo interno, con Berlusconi ripete un no granitico: «Noi non ci mettiamo nelle mani della Lega con i collegi e Renzi si illude: con questo sistema vincerebbe­ro i grillini, non lui». Grillini che con Luigi Di Maio confermano «l’intenzione di approvare una legge elettorale insieme al Pd», ma dicono no a un «inciucellu­m» chiedendo «una norma che semplifich­i, con premio alla lista e possibilit­à di governare da soli».

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