Corriere della Sera

Manifesto anti gay con Cristo flagellato. La Curia si dissocia

Reggio Emilia, corteo convocato sul sagrato: «Riparazion­e per il pride». Scontro anche con il Comune

- Daniela Corneo

La carcassa Quello che è rimasto del camper nel quale sono morte le tre sorelle Halilovic a Centocelle il 10 maggio

L’Arcigay di Reggio Emilia annuncia il «REmilia pride», il primo Gay pride nella storia della città emiliana in programma per il 3 giugno, e 24 dopo il comitato «Beata Giovanna Scopelli», nato ad hoc per contrastar­e la manifestaz­ione, crea una pagina Facebook. Con una locandina che ha fatto inorridire persino la Diocesi reggiana. Il titolo: «Procession­e di riparazion­e pubblica per il Gay pride». Sotto, l’immagine della flagellazi­one di Cristo e l’appuntamen­to per lo stesso giorno del pride, sul sagrato del duomo, a due passi dal municipio.

Le motivazion­i del comitato sono tutte lì, nella presentazi­one del gruppo Facebook che raccoglie già più di 400 persone: «È evidente la gravità e il carattere provocator­io e sconcio di una simile iniziativa, l’ennesimo empio spettacolo di normalizza­zione del vizio cui siamo costretti ad assistere. A offese pubbliche vogliamo opporre riparazion­i e preghiere pubbliche». L’Arcigay ieri ha chiesto a gran voce una presa di posizione del vescovo Massimo Camisasca: «Sarebbe ora di schierarsi apertament­e — ha detto il presidente Alberto Nicolini —, il silenzio perpetra la violenza. Domenica nella parrocchia di Regina Pacis si è svolta una veglia di preghiera per le vittime dell’omo-transfobia, ma lui non c’era».

Insomma, tra Arcigay e vescovo i rapporti non sembrano distesi, ma ieri la Diocesi ha stigmatizz­ato l’iniziativa del comitato anti Gay pride. «Questa manifestaz­ione non è stata né preannunci­ata né tanto meno autorizzat­a — ha spiegato Edoardo Tincani, portavoce del vescovo —. Nessuno conosce questo comitato, è una realtà privata. Non consentire­mo che accedano alla cattedrale e al sagrato». Uno stop che ha portato il comitato a provarci con il Comune, a cui La locandina Il manifesto della «procession­e di riparazion­e» convocata a Reggio Emilia ieri è arrivata la richiesta d’autorizzaz­ione per una generica «procession­e» che, pur tenendo fuori il sagrato del Duomo, mantiene il percorso originario e transita proprio dove, la mattina del 3 giugno, si celebreran­no le unioni civili, prima dell’inizio del pride. Ma la posizione dell’amministra­zione, che valuterà il da farsi con la Questura, soprattutt­o nel caso emerga che dietro il comitato ci sono gruppi di estrema destra, è chiara: «Il sindaco Luca Vecchi ha concesso il patrocinio al Gay pride e quel giorno interverrà dal palco».

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