Il grande freddo tra Totti e Spalletti Nessuno si decide a fare la prima mossa
più il rapidamente possibile. Aspettiamo che decida lui, ha chiesto di concentrarci sulle ultime partite e ha ricordato come il bene della Roma sia più importante rispetto a tutti noi». Per quanto riguarda Spalletti, Monchi ha detto di essere venuto a Roma per lavorare insieme a lui.
Dicono in tanti che Spalletti abbia già deciso di andare via. Paradossalmente la vittoria di domenica sera può allontanarlo dalla Roma e avvicinarlo all’Inter: Spalletti ha dimostrato di saper battere la Juventus e l’obiettivo del gruppo Suning è mettere in discussione il prima possibile lo strapotere bianconero.
La Roma ha già una soluzione, nel caso in cui Spalletti saluti e vada via? La lista è breve: minuti giocati da Totti contro la Juventus, senza toccare mai il pallone. Contro il Milan, invece, era rimasto in panchina per tutti i 90’ Emery, Paulo Sousa e Di Francesco. Ma un ultimo tentativo per far restare Spalletti sulla panchina sarà fatto. Diverso è il discorso se sarà il mister di Certaldo a dire addio. Come ha detto l’a.d. Gandini: «In quel caso non ci faremo trovare impreparati».
Il contratto di Spalletti scade a giugno, mentre Totti ne ha uno da dirigente (per sei anni) a 600 mila euro netti a stagione. Nessuno dei due ha fatto la prima mossa, rimandando tutto a fine campionato. Sembrano due ciclisti pronti alla volata e si dice che perda sempre chi parte per primo. Totti non ha detto che smetterà. Spalletti non dice se resterà.
C’è una sola destinazione che Totti prenderebbe in considerazione da calciatore: il Miami F.C., allenato dall’amico Sandro Nesta, in testa alla classifica della Nasl, la seconda serie americana, con grandi ambizioni future. Solo un’ipotesi, certo, ma anche un modo per non farsi trovare «impreparato».