Corriere della Sera

Torna Hanna Schygulla: nostalgia di Fassbinder ma lui vive dentro di me

L’attrice recita per Castellitt­o. «Mi ricorda Ferreri»

- Valerio Cappelli

Sono misure di sicurezza straordina­rie quelle messe in atto per la 70esima edizione del festival, la prima dopo la strage sul lungomare di Nizza di dieci mesi fa. Ovunque ci sono barriere antisfonda­mento in cemento e metal detector anche per gli accrediti (è la prima volta). Oltre alla polizia locale, con pistola calibro nove alla cintura e nuove tute antiproiet­tile (foto), sono stati aggiunti altri 500 poliziotti, anche in borghese. Più di seicento telecamere invece controllan­o la città 24 ore su 24. mi conoscono che ancora esisto! Giorni fa vedevo in tv un ritratto di Jean Gabin. Una grande star a cui a un certo punto nessuno propose più nulla. Si mise a fare l’agricoltor­e, si prese cura degli animali. Sono misteri. Ma al cinema le cose possono cambiare da un momento all’altro».

Tante attrici della sua età sono rinate nelle serie tv.

«So che sono belle, ma non le vedo, non ho niente contro. La gente ama la continuità sullo schermo forse perché non riesce ad averla nella propria vita affettiva».

In questi anni...

«Dopo Ferreri ho avuto un lungo stop perché volevo occuparmi dei miei genitori. Sono stati vent’anni difficili. Mio padre era stato prigionier­o di guerra, tornò in Germania come uno straniero. Ma il punto era che non aveva passato una bella gioventù. Ho cercato di dargli amore in vecchiaia».

Lei amava cantare.

«Ho fatto installazi­oni al MoMa e ho lavorato nella musica, su testi di Baudelaire, Rimbaud, Heiner Muller, Borges. Una sorta di autoanalis­i esistenzia­le in cui immagino anche ciò che Brecht direbbe del mondo odierno».

E cosa direbbe?

«Parlerebbe di alienazion­e e repression­e, del divario sempre più largo tra ricchi e poveri, di fratellanz­a, delle banche che esplodono e dei cambi climatici che potrebbero essere la scintilla con cui il mondo si autodistru­ggerà».

Lei dove vive?

«Tra Parigi e Berlino. Non so ancora dove andrò a abitare stabilment­e». Lotte di Fortunata è una vagabonda dell’anima, un po’ come Hanna.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy