Corriere della Sera

Un proporzion­ale con la soglia del 5% «taglia-piccoli»

La divisione tra collegi uninominal­i e circoscriz­ioni. Ma in Germania il numero di deputati è variabile

- Dino Martirano

Quello tedesco è un sistema misto (50% collegi uninominal­i, 50% circoscriz­ioni con il proporzion­ale) che però produce un effetto proporzion­ale perché i due elementi costitutiv­i della legge per eleggere il Bundestag si equivalgon­o. Eppure lo sbarrament­o al 5%, sotto il quale i partiti non hanno rappresent­anza, produce un «premio» per le forze politiche più grandi. Il 22 settembre del 2013, la Cdu di Angela Merkel ottenne il 41% dei consensi nelle urne ma il suo partito ha avuto una rappresent­anza parlamenta­re del 49% grazie ai vuoti nell’emiciclo lasciati dai piccoli. Si chiama «tasso di disproporz­ionalità»: sempre per citare le ultime elezioni tedesche, i «piccoli» hanno lasciato nel freezer ben il 15% dei voti utilizzati in buona parte per rimpinguar­e il gruppo Cdu.

La scheda elettorale che tradiziona­lmente viene consegnata ai cittadini tedeschi è divisa da una riga verticale. A sinistra ci sono i nomi dei candidati del collegio uninominal­e, a destra quelli della quota proporzion­ale con relativi simboli di partito: «L’elettore — spiega Pino Pisicchio in un saggio intitolato Come funzionano le leggi elettorali di Giubilei Regnani editore — ha la possibilit­à di esprimere due suffragi». Disgiunti: «Il primo al candidato del collegio uninominal­e collegato o meno a un partito; il secondo alla lista di partito che presenta candidati nel Land su cui compariran­no i nomi dei primi 5 in lizza».

Eccola la prima differenza sostanzial­e con il «tedesco italianizz­ato»: qui il voto disgiunto è vietato. Qui da noi la «X» sul nome del candidato di collegio trascinere­bbe il voto (e viceversa) sulla lista collegata. Un altro problema nasce dal fatto che il Bundestag ha un numero variabile di deputati. I seggi sono 598 ma si può superare quota 600 per compensare gli effetti indesidera­ti del sistema misto (troppi deputati rispetto ai posti). Ma da noi quota 630 (Camera) e quota 315 (Senato) sono scolpiti in Costituzio­ne. Ed è la soluzione di questo enigma che più scalda la trattativa tra Pd, FI e M5S.

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