Corriere della Sera

«Tornerò a cantare in città»

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L’omaggio Fiori, candele e un messaggio per Ariana Ariana Grande ha annunciato che tornerà a suonare a Manchester: raccoglier­à fondi per le vittime del kamikaze che ha colpito il suo show.

Grande. Gli otto sospettati che vengono da Fallowfiel­d hanno un’età compresa tra i 18 e i 26 anni. Appartengo­no tutti alle famiglie dei «Manchester fighters», che nel 2011 ritornaron­o in Libia per dare man forte alle milizie che stavano per rovesciare il regime di Gheddafi. Abdallah Forjani, il più grande del gruppo, è cugino di Abedi per parte di madre. Gestiva un negozio di barbiere nel Moss Side, ed è figlio di Adel, compagno d’armi del padre dell’autore dell’attentato di lunedì sera. È stato fermato anche il fratello maggiore, Abderramah Forjani, che vive nella stessa casa dei genitori di Abedi. Le foto che ritraggono insieme i tre ragazzi su una spiaggia libica risalgono proprio al fatidico 2011.

C’è sempre un primo anello della catena che si stacca. Abdellaham­id Abbaoud inaugurò la filiera dei foreign fighter di Molenbeek partendo per la Siria nel 2012, facendo da magnete nei confronti degli altri amici e diventando la mente della stage al Bataclan. A Moss Side fu Raphael Hostey, anche lui figlio di un dissidente libico che viveva nella stessa via dove abitava la famiglia di Abedi, il suo migliore amico. Partì nel 2014 e lavorò come reclutator­e dei ragazzi del suo quartiere, fino a quando lo scorso inverno venne ucciso da una bomba americana. La polizia inglese è convinta di

aver ricostruit­o una rete sorta in modo spontaneo, seguendo i legami di sangue.

La grande differenza con Molenbeek è data soprattutt­o dai padri. Ramadan Abedi lavorava all’aeroporto di Tripoli come responsabi­le della sicurezza. Promosso ufficiale, entrò a far parte del gruppo di guardie del corpo di Gheddafi, prima di finire sotto inchiesta

Le indagini

Sono state arrestate undici persone per la strage al concerto di Ariana Grande

per i suoi presunti legami con i Gruppi islamici combattent­i che si opponevano al regime. Contro di lui venne emesso un mandato di cattura per attentato alla vita del raìs. Abedi padre si rifugiò in Arabia Saudita con la moglie dove chiese il visto per l’Inghilterr­a. Nel 1992 arrivò a Londra. Aveva 19 anni. L’anno seguente nacque Abedi, il suo secondo figlio. Ramadan continuò a frequentar­e organizzaz­ioni considerat­e vicine ad Al Qaeda. Divenne uno dei capi della sua comunità, fino a quando nel 2011 tornò in Libia. I padri sono andati via. I figli sono rimasti in Inghilterr­a. E hanno solo cambiato bandiera, scegliendo quella nera dell’Isis.

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