«La diaria rimborsata due volte» Nuova indagine sui costi del Cnel
Dopo il caso consulenze, i sospetti della Corte dei conti su un’altra «speciale immunità»
Dopo le consulenze d’oro, la diaria superstite. Sopravvissuto al referendum che proponeva la sua cancellazione il Cnel rischia di essere travolto da una nuova inchiesta. Il magistrato della Corte dei conti Tammaro Maiello che ha già chiamato in causa l’ex presidente Antonio Marzano e i suoi consiglieri per la vicenda delle nomine illegittime — costate 800 mila euro di danno erariale — sta lavorando a un nuovo capitolo di spese fuori controllo del Cnel. Quello che riguarda le trasferte in Italia e all’estero di consiglieri e funzionari dell’ente «sottoposto a tutti gli effetti alla legge della Repubblica italiana».
Si tratta di un approfondimento piuttosto ampio che potrebbe portare a contestazioni più gravi delle prime e che riguarda i viaggi (singoli e in pool) finanziati negli ultimi dieci anni. Per la precisione dal 2005 ad oggi.
Perché proprio a partire da questa scadenza? Perché è quella la data che avrebbe cambiato la voce trasferta nella pubblica amministrazione. Fino ad allora la diaria conviveva con il rimborso delle spese sostenute per il viaggio (mezzi di trasporto, hotel, ristoranti) mentre da quel momento in poi questa franchigia è stata cancellata definitivamente dal protocollo contabile della burocrazia e sostituita con dei comuni rimborsi spese. E questo ovunque. Ovunque ma, hanno scoperto ora alla Corte dei conti, non al Cnel. Dove i consiglieri si sarebbero ritagliati ancora una volta una speciale immunità.
Mentre approfondiva la vicenda collegata alle consulenze d’oro il pubblico ministero Maiello si è imbattuto in un’antologia di trasferte piuttosto insolite. Giorni e giorni di convegni, spesso in folta delegazione, remunerati alla vecchia maniera. Una spesa doppia 2013 per gli stipendi che, alla fine, moltiplicava i costi per un soggiorno fuori sede.
Dopo il primo stupore il pubblico ministero contabile si è rivolto agli stessi consiglieri (già indagati per la vicenda