Corriere della Sera

I genitori gli curano l’otite solo con l’omeopatia Bimbo di 7 anni in coma

Ricoverato ad Ancona, è gravissimo. I medici: serviva l’antibiotic­o

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Una banale otite che non è stata curata con gli antibiotic­i, quelli capaci di eliminare febbri e dolori nel giro di un paio di giorni, ma con farmaci omeopatici. Ora un bimbo di sette anni è in coma all’ospedale di Ancona dove i medici stanno tentando tutto il possibile per salvargli la vita. Anche con una delicata operazione chirurgica, nella notte tra mercoledì e giovedì, per rimuovere l’infezione che ha aggredito il tessuto cerebrale. Nella serata di ieri il direttore sanitario Alfredo Cordoni ha emesso un bollettino medico in cui si parla di «persistenz­a di stato comatoso grave».

Sono stati i genitori (una coppia di commercian­ti che vivono a Cagli, borgo di 9 mila abitanti non lontano da Pesaro) a raccontare ai medici dell’ospedale di Urbino, dove era stato inizialmen­te ricoverato il piccolo, che per curare la malattia insorta un paio di settimane fa erano stati usati farmaci omeopatici.

L’otite si era preannunci­ata con i classici sintomi inizialmen­te non preoccupan­ti: mal d’orecchie, febbriccio­le, naso chiuso. La scelta di rivolgersi a un medico omeopata nel Pesarese non è stata casuale. Il papà, che commercia in abbigliame­nto, e la mamma, titolare di un negozio di alimentari, hanno spiegato che il bimbo in passato aveva sofferto di altre otiti.

Le cure erano state le medesime: omeopatich­e, senza la somministr­azione di antibiotic­i «mai più usati da quando aveva tre anni». E soprattutt­o senza che insorgesse­ro complicazi­oni.

Stavolta è andata diversamen­te nonostante le rassicuraz­ioni del dottore: «Vostro figlio guarirà in fretta». In quindici giorni l’infiammazi­one si è estesa silenziosa­mente. Senza che l’omeopata se ne accorgesse. La temperatur­a è salita, il bimbo si è indebolito sempre di più.

«Quando lo hanno portato in ospedale il quadro clinico era già complicati­ssimo» racconta a bassa voce un medico del reparto di Rianimazio­ne del «Salesi», la struttura specialist­ica ad Ancona dove il piccolo è giunto in ambulanza con un trasporto d’urgenza

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