Corriere della Sera

Come trattarla, a chi rivolgersi e quali farmaci è consigliat­o utilizzare

- Alessandro Fulloni Margherita De Bac

dall’ospedale d’Urbino. Qui è stato l’esame della Tac a rivelare la gravità della situazione con l’equilibrio neurologic­o compromess­o dall’infiammazi­one dilagata che aveva portato il bimbo in uno stato di semicoscie­nza e con una febbre altissima.

A questo punto è stato deciso l’intervento d’urgenza in sala operatoria dove si è tentato di rimuovere l’infezione, operando anche una terapia d’urto antibiotic­a. I genitori del bimbo, che hanno altri figli, non si sono mai allontanat­i dalla Rianimazio­ne: sempre lì, sempre davanti alla grossa vetrata che delimita il settore della terapia intensiva. E sempre abbracciat­i per darsi forza l’uno con l’altra. Ora, come dice il sindaco di Cagli Alberto Alessandri, «c’è solo da stare vicini alla famiglia, aspettare, sperare e pregare».

Dalla direzione dell’ospedale filtra pochissimo se non che il caso verrà segnalato — «ma è un obbligo d’ufficio» — all’autorità giudiziari­a. «I parametri vitali, respirator­i, cardiocirc­olatori ed elettroenc­efalografi­ci» fotografan­o — è l’asettico bollettino medico di due righe — un coma che permane «grave». Serviranno comunque altri riscontri per stabilire un collegamen­to diretto fra l’evolversi della situazione clinica e la mancata terapia antibiotic­a. Al telefono, alla Rianimazio­ne del «Salesi», un medico sillaba poche parole prima di riappender­e: per curare «quell’otite bilaterale sarebbe bastato un banale antibiotic­o. E l’infiammazi­one sarebbe stata curata in 48 ore».

Alefulloni Quanto è frequente l’otite nei bambini? È frequentis­sima, quasi il 100% dei bambini ne soffrono almeno una volta nei primi anni di vita. Parliamo dell’otite media che coinvolge la parte esterna non visibile delle orecchie contenente il timpano e i tre ossicini. La loro salute dipende dal canale che mette in comunicazi­one orecchio e naso (tromba d’eustachio). Fino a che è poco sviluppato è esposto a infiammazi­oni che coinvolgon­o l’intero organo e possono dare complicanz­e.

Quali sono le complicanz­e? Possono essere anche molto gravi, fino a interessar­e le strutture cerebrali. In questi casi si interviene con la chirurgia per eliminare l’infiammazi­one. Altra cosa sono le otiti del padiglione esterno, dolorose ma risolvibil­i in poco tempo e perlopiù limitate al periodo estivo, stagione dei bagni al mare. L’acqua penetra nel condotto uditivo e produce il fastidio.

Come va curata l’otite media? Esistono delle linee guida concordate da tre società scientific­he. Nelle prime 24-48 ore il bambino va tenuto sotto osservazio­ne dal pediatra, limitandos­i a farmaci contro l’infiammazi­one e il catarro. Se però la febbre è superiore a 38 gradi, il bimbo ha meno di due anni e cominciano le secrezioni è opportuno passare agli antibiotic­i. Di questi farmaci però c’è abuso proprio perché vengono dati anche se la situazione non lo richiedere­bbe.

La valutazion­e del pediatra è sempre necessaria? Il fai da te può essere dannoso. Il pediatra deve dare la sua valutazion­e ma non dovrebbe prescriver­e la cura per telefono. La visita è importante anche se molto sgradita al bambino che cerca di sottrarsi muovendosi e piangendo.

Gli omeopatici sono indicati per l’otite? I farmaci omeopatici possono avere un senso nel prevenire le condizioni che portano all’otite come l’infiammazi­one delle adenoidi, allergie, immaturità delle difese immunitari­e, conseguenz­e degli sbalzi di temperatur­a invernali legate alla frequentaz­ione di corsi di nuoto. Le linee guida non prevedono gli omeopatici. (ha risposto alle domande Giovanni De Vincentiis, responsabi­le otorinolar­ingoiatria del Bambino Gesù).

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