Come trattarla, a chi rivolgersi e quali farmaci è consigliato utilizzare
dall’ospedale d’Urbino. Qui è stato l’esame della Tac a rivelare la gravità della situazione con l’equilibrio neurologico compromesso dall’infiammazione dilagata che aveva portato il bimbo in uno stato di semicoscienza e con una febbre altissima.
A questo punto è stato deciso l’intervento d’urgenza in sala operatoria dove si è tentato di rimuovere l’infezione, operando anche una terapia d’urto antibiotica. I genitori del bimbo, che hanno altri figli, non si sono mai allontanati dalla Rianimazione: sempre lì, sempre davanti alla grossa vetrata che delimita il settore della terapia intensiva. E sempre abbracciati per darsi forza l’uno con l’altra. Ora, come dice il sindaco di Cagli Alberto Alessandri, «c’è solo da stare vicini alla famiglia, aspettare, sperare e pregare».
Dalla direzione dell’ospedale filtra pochissimo se non che il caso verrà segnalato — «ma è un obbligo d’ufficio» — all’autorità giudiziaria. «I parametri vitali, respiratori, cardiocircolatori ed elettroencefalografici» fotografano — è l’asettico bollettino medico di due righe — un coma che permane «grave». Serviranno comunque altri riscontri per stabilire un collegamento diretto fra l’evolversi della situazione clinica e la mancata terapia antibiotica. Al telefono, alla Rianimazione del «Salesi», un medico sillaba poche parole prima di riappendere: per curare «quell’otite bilaterale sarebbe bastato un banale antibiotico. E l’infiammazione sarebbe stata curata in 48 ore».
Alefulloni Quanto è frequente l’otite nei bambini? È frequentissima, quasi il 100% dei bambini ne soffrono almeno una volta nei primi anni di vita. Parliamo dell’otite media che coinvolge la parte esterna non visibile delle orecchie contenente il timpano e i tre ossicini. La loro salute dipende dal canale che mette in comunicazione orecchio e naso (tromba d’eustachio). Fino a che è poco sviluppato è esposto a infiammazioni che coinvolgono l’intero organo e possono dare complicanze.
Quali sono le complicanze? Possono essere anche molto gravi, fino a interessare le strutture cerebrali. In questi casi si interviene con la chirurgia per eliminare l’infiammazione. Altra cosa sono le otiti del padiglione esterno, dolorose ma risolvibili in poco tempo e perlopiù limitate al periodo estivo, stagione dei bagni al mare. L’acqua penetra nel condotto uditivo e produce il fastidio.
Come va curata l’otite media? Esistono delle linee guida concordate da tre società scientifiche. Nelle prime 24-48 ore il bambino va tenuto sotto osservazione dal pediatra, limitandosi a farmaci contro l’infiammazione e il catarro. Se però la febbre è superiore a 38 gradi, il bimbo ha meno di due anni e cominciano le secrezioni è opportuno passare agli antibiotici. Di questi farmaci però c’è abuso proprio perché vengono dati anche se la situazione non lo richiederebbe.
La valutazione del pediatra è sempre necessaria? Il fai da te può essere dannoso. Il pediatra deve dare la sua valutazione ma non dovrebbe prescrivere la cura per telefono. La visita è importante anche se molto sgradita al bambino che cerca di sottrarsi muovendosi e piangendo.
Gli omeopatici sono indicati per l’otite? I farmaci omeopatici possono avere un senso nel prevenire le condizioni che portano all’otite come l’infiammazione delle adenoidi, allergie, immaturità delle difese immunitarie, conseguenze degli sbalzi di temperatura invernali legate alla frequentazione di corsi di nuoto. Le linee guida non prevedono gli omeopatici. (ha risposto alle domande Giovanni De Vincentiis, responsabile otorinolaringoiatria del Bambino Gesù).