Corriere della Sera

La stilista delle spose: «Alla vocazione famigliare non si sfugge»

Alessandra Rinaudo e il caso della sua azienda, inserita nell’elenco di quelle che crescono di più

- Federica Bandirali

a bambina ero certa che non avrei mai creato abiti da sposa». Invece Alessandra Rinaudo, piemontese, 46 anni, stilista delle spose, con il marito Carlo Cavallo ha creato — 20 anni fa — il marchio Nicole Fashion Group, che oggi produce 30 mila pezzi: l’azienda di Saluzzo, composta quasi esclusivam­ente da donne, è stata inserita dal Financial Times nella classifica delle mille imprese con la maggiore percentual­e di crescita tra il 2012 e il 2015. Il bilancio 2017 (che viene chiuso il 30 giugno) vede per il gruppo piemontese 27 milioni di fatturato, +35% rispetto all’anno precedente. Al lavoro Alessandra Rinaudo sistema l’abito a una delle sue modelle

«Mia nonna era una sarta di abiti bianchi e mia mamma titolare di un atelier di abiti da sposa — racconta Alessandra Rinaudo —. Non ne potevo più di sentir parlare di quel lavoro a casa». Ma la vocazione familiare ha chiamato anche lei e i giurati dell’ «Oscar della sposa» — contest di livello internazio­nale — hanno scelto come abito da sposa più bello del mondo una sua creazione, «un vestito fluido, corpino di pizzo francese ricamato con perle e un disegno delicato».

«Stiamo crescendo a multipli di cinque», racconta Rinaudo mentre non perde mai di vista gli abiti indossati dalle modelle che sfilano per le sale dell’Excelsior Hotel Gallia di Milano. Ma come sono le spose di oggi? «Decisament­e più informate rispetto al passato — risponde — arrivano in atelier con un’idea chiara del loro matrimonio. Le ragazze di oggi sono social e, tramite ricerche di foto su Instagram o Pinterest, si avvicinano alla prima prova dell’abito con un’idea teorica che spesso va in frantumi quando lo indossano. E in quel momento esce la parte emozionale. Quando vediamo una giacca sappiamo già più o meno come ci starà addosso, ma un abito da sposa no». «Mia nonna era sarta di abiti bianchi, mamma aveva un atelier: a casa se ne parlava sempre»

Per il 2018 Alessandra Ribaudo ha scelto come testimonia­l della bridal couture collection il volto di Rocio Muñoz Morales, attrice e modella spagnola, compagna di Raoul Bova, che in tema wedding ha le idee piuttosto chiare: «Se dovessi scegliere il mio abito da sposa, sarebbe semplice, lineare, con un accurato ricamo a mano personaliz­zato. E poi un velo lunghissim­o — racconta dice Rocio Morales —. Tutte da bambina abbiamo sognato il vestito bianco da sposa e già il fatto di averlo indossato per questa campagna mi ha fatto un certo effetto».

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