Corriere della Sera

Vince il giardino ispirato a una cava di pietra maltese abbandonat­a

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interi cottage con tanto di tetto di paglia, ponticello e ruscello gorgoglian­te, camere sospese a mezz’aria e più... nulla di paragonabi­le agli sparuti tentativi che appaiono da noi. Non è quindi un caso che un affare così profondame­nte intessuto nella società inglese abbia risentito della Brexit, e tristement­e: invece della solita quindicina quest’anno ve ne sono solo otto. Diversi sponsor abituali mancano all’appello, come il Telegraph che si vocifera abbia dimezzato il budget, causando la rinuncia del pluripremi­ato paesaggist­a Cleve West. Inoltre gli addetti ai lavori lamentano che l’imminente primo Flower Show a Chatsworth abbia reso meno piante disponibil­i per il Chelsea. Comunque sia, il risultato finale è meno opulento del solito.

Nella categoria dei Fresh brillano in due: City Living di K. Gould, esempio impeccabil­e di buongusto, attenzione al dettaglio e precisione, sia progettual­e che di realizzazi­one; e Bermuda Triangle, come il più brutto. I Feel Good offrono quelli più godibili, come il fiorito Anneka Rice Colour Cutting Gd. di S. Raven, l’orto creato nel Chris Evans Taste Gd. ed il raffinato Jeremy Vine Texture Gd. di M. Keightley, dove ricorrono splendidam­ente due nuovi trend dell’anno: bordeaux scuro accostato al giallo burro e i pini, in questo caso Pinus mugo.

Il meritato best in show è andato al M&G Garden di J. Basson, ispirato a un cava di pietra maltese abbandonat­a: statuario ed elegante, seppur

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