Il tavolo-performance Il mondo sta su un piano pieno di decorazioni
Le resine congelano stoffe stropicciate, la pietra acquista nuance del giardino: la tovaglia è vietata
diverso. «Abbiamo imparato a conoscere meglio la materia — pietra lavica dall’effetto vetroso e colorata a pigmenti, risultato di una lunga ricerca — per cui la resa della superficie è una scelta progettuale», spiega Paola «Contaminato» anche il tradizionale legno. E si reinterpretano gli stili del passato Lenti. Il risultato questa volta è grafico, con un effetto cromatico che abbina nuance del verde e del rosa. «L’ispirazione rimangono i tavoli anni 50 e 60 con il piano in piastrelle, la contemporaneità sta nel materiale e nel suo significato: i colori sono quelli di un giardino, fusi uno nell’altro in modo sempre diverso, proprio come farebbe madre natura. La decorazione non deve essere un segno ma sembrare spontanea». L’effetto mimesi (del tavolo) nel verde è garantito.
Anche il piano in tradizionalissimo legno non rinuncia al decoro: lasciando spazio a inserti centrali (in marmo), come ha fatto Jean Marie
Di Rubelli Casa, tavolo basso Barena, design Luca Scacchetti: piano in Damantio, disponibile in 4 colori, gambe in faggio laccato
Tavolo Sciara, design Marella Ferrera per Paola Lenti, con piano in piastrelle di lava vetrificata e struttura in acciaio
Tavolo Home Hotel, di Jean-Marie Massaud per Poliform, in olmo con inserto in marmo
Tavolini Zagazig di Driade: piano in bilaminato con motivo a stampa digitale
Di Dimorestudio, tavolo basso 116 collezione Progetto Non Finito, con piano in specchio decorato e struttura in bronzo
Di Moroso, tavolo Hannah-Kit, design Eugene e Anne Timerman, e tavolini Armada, design Doshi Levien: entrambi hanno il piano in legno Alpi con motivo creato da Ettore Sottsass negli anni 80
Tavolo da pranzo Cafè 6116, design Ruben van Megen: piano in tappeto persiano vintage e struttura in metallo