Come i sistemi di cura possono sfruttare i valori della collettività Sostenibilità finanziaria, scala sociale, diritti Una «quattro giorni» con esperti e politici
Fa riflettere il fatto che, fra le centinaia di obiettivi andati a segno durante il cyber attacco dello scorso 12 maggio, a subire i maggiori danni sia stato il sistema sanitario britannico. A settembre 2016 hacker russi hanno invece diffuso le cartelle cliniche degli atleti olimpici americani in possesso dell’Agenzia antidoping Wada. Mentre fra il giugno e il luglio dello stesso anno l’apertura di un varco nel cloud di due reti mediche statunitensi, Banner Health e Newkirk, ha permesso il furto delle cartelle di sette milioni di persone: il mercato nero dei dati clinici è considerato venti volte più prezioso di quelle delle carte di credito.
D’altronde, con la popolazione del nord del mondo che tende a invecchiare e con i trend di crescita registrati in Africa e in Asia, il tema della salute nei prossimi anni sarà centrale. Non è un caso, quindi, che la dodicesima edizione del Festival dell’Economia di Trento, in programma dall’1 al 4 giugno, sia dedicato proprio alla sostenibilità finanziaria dei sistemi sanitari nazionali. «La salute è una cosa troppo importante perché la si possa lasciare ai medici»: parola di Sir Michael Marmot, l’epidemiologo che, primo fra tutti, ha stabilito un legame tra lo status sociale e le diseguaglianze nelle condizioni di salute e nell’aspettativa di vita. E la quattro giorni tridentina — attesi 70 relatori per altrettanti incontri oltre ai 30 del «fuorisalone» — parte proprio da questa lezione già dal titolo: «La salute diseguale».
«Se non c’è salute non c’è economia — ha spiegato Walter Ricciardi, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, che interverrà al festival per parlare del delicato tema dei vaccini (sabato 3 giugno) —. In Italia l’aspettativa di vita varia fortemente fra le diverse regioni per la diretta correlazione fra salute individuale e capacità collettiva di produrre». Analoga evidenza fornita dai dati sull’incidenza dei tumori: «A livello nazionale — è la riflessione di Alberto Mantovani, direttore scientifico dell’Humanitas di Milano — il livello di sopravvivenza è in linea con la media europea ma, se spacchettiamo i dati, al nord la diagnosi è precoce mentre al sud non è così e si sopravvive quindi meno». Ecco perché, ha sottolineato il presidente della Provincia di Trento Ugo Rossi, «è necessario che i sistemi sanitari europei si aprano alle innovazioni capaci di valorizzare le esperienze positive dei territori e delle comunità».
Fitto il cartellone delle conferenze e dei dibattiti disseminati in città. Giovedì 1 giugno alle 21 il direttore dell’Istituto Mario Negri di Milano, Silvio Garattini, discuterà di come sia possibile far convivere lo sviluppo della ricerca scientifica con un’impostazione privatistica
dell’organizzazione sanitaria. Venerdì arriverà a Trento la ministra della salute Beatrice Lorenzin e, nel pomeriggio, Alan Krueger della Princeton University analizzerà il legame fra salute e mondo del lavoro, mentre l’ex premier Enrico Letta presenterà il suo libro Contro venti e maree. Idee sull’Europa e sull’Italia. Chiuderà Gino Strada, fondatore di Emergency.
Sabato 3 giugno interverrà Nemat Shafik, la prima donna a dirigere la London School of Economics che, assieme al corrispondente del Corriere Massimo Gaggi, discuterà dello stato di salute del dibattito pubblico in Europa e negli Usa. Nel pomeriggio, poi, il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan. L’ultima giornata si aprirà con la presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini, che presenterà le tesi del suo libro La comunità possibile. Una nuova rotta per futuro dell’Europa, proseguirà con Ignazio Visco, governatore di Bankitalia (a colloquio con il vicedirettore ad personam del Corriere Federico Fubini e con Enrico Franco, direttore del Corriere del Trentino) , e si chiuderà con Olivier Blanchard, Chief Economist del Fmi, sollecitato dal direttore scientifico Tito Boeri, per capire quali lezioni trarre dai quattro giorni di discussione.