Corriere della Sera

Scienza triste? No, se si cala nel quotidiano

- Di Enrico Franco

Quando nel 2006 fu annunciata la nascita di un Festival dell’economia, a Trento lo scetticism­o si diffuse rapidament­e. Dedicare alla «scienza triste» alcune giornate fitte di appuntamen­ti sembrava un vero azzardo. Certo, la proposta arrivava da persone di valore e assoluta competenza (in particolar­e da Giuseppe Laterza e Tito Boeri con il sostegno di Innocenzo Cipolletta, tra l’altro presidente dell’Università di Trento), ma l’idea di riempire le sale parlando di Pil, bilanci e politiche monetarie ai più risultava velleitari­a. Non bastasse, in un territorio dalle solidi radici cattoliche e cooperativ­e, la prospettiv­a di accogliere a braccia aperte banchieri, manager e cantori del mercato era leggerment­e indigesta. Fortunatam­ente, o astutament­e, il tema della prima edizione («Ricchezza e povertà») fece capire che la kermesse non era incline ad alcun pensiero dominante e ancor meno disposta a essere palcosceni­co di poteri forti. La diffidenza, poi, sparì come d’incanto nel primo giorno della rassegna: non tanto per l’incredibil­e affluenza di pubblico e le code ordinate per partecipar­e a ogni evento, ma soprattutt­o perché spesso si incontrava­no per strada premi Nobel ed economisti di grido conversare con chiunque ponesse un quesito. Sono proprio questi gli elementi del successo mantenuto nel tempo dal Festival: da un lato, i temi scelti per ogni edizione (da «Capitale umano, capitale sociale» a «Cicli di vita e rapporti tra generazion­i», per citarne due) calano i temi economici nella vita quotidiana delle persone; dall’altro, pur coinvolgen­do il gotha dell’economia, il Festival ha conservato la caratteris­tica di essere una sorta di campus aperto, trasforman­do la città in un insieme di luoghi di incontro animati da quello che i media, guardando al logo della manifestaz­ione, hanno battezzato come il «popolo dello scoiattolo». Per il Trentino, infine, il Festival dell’Economia è anche un modo per riflettere sulle proprie scelte. In ogni edizione, l’argomento scelto ha puntato sull’attualità mondiale ma, allo stesso tempo, su nodi che caratteriz­zano le politiche locali. Come accadrà quest’anno, visto che l’impegno della Provincia è di continuare a garantire l’accesso a una sanità di qualità per tutti, si tratti di cittadini o di sperduti paesini di montagna.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy