Corriere della Sera

Il Real si riposa La Juve fa le prove Allegri: «Resto qui»

I campioni a Bologna con la testa già a Cardiff

- Paolo Tomaselli

Il futuro è a Cardiff. Ma Cardiff «non incide sul futuro», almeno quello di Massimilia­no Allegri, che ripete: «Voglio restare alla Juventus, ma devo parlare con la società. E farlo dopo la finale di Champions è un bene per me. Vincere la Coppa sarebbe il coronament­o del lavoro fatto in questi tre anni. Non sarà facile, ma sarebbe bello. E dobbiamo concentrar­ci su questo evento mondiale, paragonabi­le solo al SuperBowl per eco mediatica».

Succederà qualcosa — a parte un ritocco dell’ingaggio — su una delle panchine più importanti d’Europa? Le sorprese non sono escluse, ma appunto sarebbero sorprese. Quel che conta per la Juve però, con rispetto per l’allenatore, adesso è solo la finale che si giocherà tra una settimana contro il Real Madrid. Oggi la Juventus gioca a Bologna, contro una squadra senza obiettivi da un pezzo e può tenere acceso il motore, cosa che il Real di Zidane, che non è arrivato alla finale di Coppa del Re, non avrà modo di fare. Un vantaggio per i bianconeri? Uno svantaggio? Di sicuro è meglio per chi come Sami Khedira al Dall’Ara potrà fare il warm-up, dopo tre settimane di assenza per infortunio muscolare: «Khedira farà almeno un tempo, devo vedere in che condizioni è» spiega Allegri, che se tutto andrà come deve andare schiererà il tedesco titolare contro la sua ex squadra.

L’attacco grandi firme sarà in campo con l’eccezione di Mandzukic, rimpiazzat­o da Sturaro. Higuain e Dybala hanno riposato pochissimo, dimostrand­o che assist e gol sono la loro vera benzina. Cuadrado oggi gioca, ma con ogni probabilit­à partirà in panchina Numero 1 Andrea Agnelli, presidente della Juventus (Ansa) tra una settimana, per fare posto a Barzagli in difesa, con Dani Alves da esterno destro, come nelle sfide di semifinale contro il Monaco. Anche per garantire ad Allegri un ricambio in attacco, capace di dare una scossa alla partita in caso di necessità. Non è quindi un caso se proprio Alves e Barzagli a Bologna riposano, assieme a Buffon (debutto assoluto per il terzo portiere Emil Audero), Alex Sandro e Pjanic.

Del resto proprio l’arte del turnover — con l’unico scivolone dell’Olimpico alla terzultima giornata — ha permesso alla Juve di arrivare lontano. Peccato però che anche Zidane, che ha la panchina più forte del mondo, si sia rivelato un grande artigiano delle rotazioni, soprattutt­o quelle di Cristiano Ronaldo: «Lo abbiamo

Allegri Il mio futuro non dipende da Cardiff Voglio restare alla Juventus, ma devo parlare con la società E farlo dopo la finale di Champions è un bene

Figlio d’arte Higuain festeggia lo scudetto con la mamma pittrice e al padre ex calciatore (Getty Images)

deciso assieme a lui — ha spiegato ieri il francese — perché a volte ha bisogno di giocare un po’ meno per essere al meglio nell’ultima fase della stagione: arriva un momento in cui devi prendere un attimo di respiro. Adesso abbiamo l’ostacolo più difficile, ma anche il più bello».

Zizou ha parole dolcissime per Allegri: così, se lo batterà, gli avrà indorato la pillola, altrimenti perderà la Champions con un collega «che ha dimostrato di essere tra i migliori al mondo. Ha ricostruit­o o almeno migliorato la Juve. È anche merito della società e dei giocatori, naturalmen­te. Ma soprattutt­o dell’allenatore a capo del progetto. Lo rispetto molto». Tra i due le affinità non mancano. Ma Zizou la Champions l’ha già vinta, al primo tentativo. E non è una differenza da poco.

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