Corriere della Sera

Sciagura al rally Travolto a 6 anni

Torino, travolto a una curva con tutta la famiglia. Feriti i genitori, illeso il fratellino

- Di Marco Bardesono

Graziano Madoglio, il medico del Rally Città di Torino, è rimasto in ginocchio per un’ora sul corpo del piccolo Aldo Ubaudi, sei anni, nel disperato tentativo di rianimarlo. Il bimbo era appena stato investito dalla Skoda Fabia S 2000 guidata da Cristian Milano, a bordo dell’auto con il navigatore Luca Pieri, del team «Skoda Biella». La vettura, dopo aver urtato un cordolo di cemento ed essere finita in testacoda in curva, è uscita di strada centrando un’intera famiglia.

Il piccolo Aldo è morto. Feriti, ma non in pericolo di vita, la mamma Valeria Pellino Roci, 37 anni, e il papà Giacomino Ubaudi, imprendito­re di 45 anni. Miracolosa­mente illeso il secondo figlio della coppia, Luca, di tre anni, che era in braccio alla mamma e che è stato protetto dal suo corpo. L’incidente è avvenuto ieri alle 11.42 alle porte del Comune di Coassolo, paese della Val di Lanzo, dove vive la famiglia Ubaudi. «Aspettava questa gara da tutta la settimana, era felicissim­o — ha ricordato tra le lacrime all’ospedale il papà del piccolo Aldo —. Eravamo arrivati da pochi minuti, erano passate le prime quattro auto. Quando siamo stati travolti, stavamo ancora cercando la posizione da dove seguire la corsa. Da quel momento non ricordo più nulla. Solo ora mi hanno detto che mio figlio non c’è più».

Sulle cause dell’accaduto la procura di Ivrea ha aperto un’inchiesta, ha sequestrat­o l’auto e disposto rilievi, video e fotografic­i. Nelle prossime ore il sostituto procurator­e Ruggero Crupi potrebbe iscrivere i primi nomi nel registro degli indagati. «Abbiamo predispost­o tutto quello che è stato richiesto — ha detto Mario Ghiotti, direttore del Rally Team Eventi che ha organizzat­o la gara —. Il piano sicurezza era stato visionato e approvato dalle autorità competenti. Ci risulta che ci fossero delle persone in zone vietate perché pericolose. Potrebbe esserci stata un’imprudenza da parte della famiglia del bimbo, ma sarà l’inchiesta ad accertarlo».

Dopo l’incidente, la gara è stata sospesa. Intanto i carabinier­i hanno verificato se nel luogo dove è avvenuta la tragedia vi fossero o meno cartelli di indicazion­e per il pubblico e se personale del team organizzat­ore del rally fosse presente nel momento dello schianto. In ospedale, a Ciriè, è stato ricoverato anche il pilota della Skoda Fabia, Cristian Milano, le sue condizioni non destano preoccupaz­ioni, ma, secondo quanto avrebbe riferito il navigatore Luca Pieri ai carabinier­i. «Mentre guidava ho avuto l’impression­e che Cristian sia stato colto da malore. Ha agito sul freno a mano e non è riuscito a controllar­e la vettura». Nell’incidente Milano ha perso i sensi e, quando si è risvegliat­o ha chiesto: «Ho fatto del male a qualcuno?».

Adelmo Tessa, uno dei piloti che hanno preso parte al rally, ha scritto su Facebook: «Queste cose non possono succedere. Dov’è la sicurezza se il pubblico con dei bambini sta in un posto vietato e pericoloso? Ma vi rendete conto in quali condizioni si corre?».

L’inchiesta Sull’incidente è stata aperta un’inchiesta L’ipotesi che il pilota abbia avuto un malore

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I rilievi I carabinier­i eseguono i rilievi sull’auto dell’incidente

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