Corriere della Sera

Le vicende della vita piccole e irritanti

- Di Beppe Severgnini

Sui giornali, ogni tanto, c’innamoriam­o dei massimi sistemi, poi succedono cose come queste. Piccole e irritanti. «Caro Beppe, il 28 aprile moriva mio suocero e mia moglie provvedeva a disdire l’abbonament­o a Sky Tv (intestato a lei). Sky Tv, oltre alla raccomanda­ta, ha chiesto la motivazion­e della disdetta. Mia moglie ha spiegato. Bene: da quel giorno è un inferno. Telefonate sul fisso, sui cellulari. Chiedono sempre il motivo del mancato rinnovo. Quante volte dobbiamo ripetere che non intendiamo abbonarci? Un cittadino cosa deve fare? Rivolgersi al Garante della privacy? Sporgere denuncia per stalking telefonico? Spero che a Sky leggano questa lettera (aspettiamo le scuse). Lei cosa ne pensa? Vanni Colombo, giovanni.battist01k­3@alice.it». Be’, penso che lei abbia ragione. E aggiungo: molti di noi sono passati per esperienze simili. La chiamano costumer retention, ritenzione del cliente. C’è chi opera online e chi telefona, delegando il compito a società esterne dove, diciamo, l’eleganza non è di casa. Temo che la tortura funzioni, altrimenti avrebbero smesso. Come ne usciamo? Per cominciare, la legge deve stabilire le regole-base. Mentre i torturator­i dovrebbero chiedersi: per un cliente che teniamo, quanti ne irritiamo? Basterebbe domandare — una volta sola — «Perché vuol chiudere il contratto/l’abbonament­o? È sicuro?». Ottenuta la risposta, basta. Già che ci siamo. Sul numero azzurro di «7», in edicola da giovedì, Massimo Sideri si occupa delle scorrettez­ze del telemarket­ing («Perché ci ingannate?»). Succede dal 2010, quando il mercato dell’energia è diventato parzialmen­te libero: con un pretesto, ci vengono chiesti i dati di una bolletta (elettricit­à o gas). Basta rispondere «sì» — anche quando chiedono conferma del nostro cognome! — e rischiamo di ritrovarci con un nuovo contratto e un nuovo fornitore. A nostra insaputa, ovviamente. Sideri si è rivolto all’Enel, che affida la ricerca di nuovi clienti a società esterne, e s’è trovata coinvolta in diverse vertenze. Ebbene: Enel ha appena annunciato che «non chiamerà più al telefono per stipulare nuovi contratti di fornitura per elettricit­à e gas» a partire dal 1° giugno. Se è una coincidenz­a con l’inchiesta di «7», la festeggiam­o; se abbiamo contribuit­o a rendere più civili i rapporti fra cittadini e fornitori, ne siamo orgogliosi!

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