Corriere della Sera

Jasmine Trinca vince al Certain regard Castellitt­o: una riscossa per l’Italia

«Troppi cecchini contro il mio film». Stasera la Palma: favoriti «120 battiti» e «Loveless»

- Stefania Ulivi

di Campillo Gli anni bui in cui esplose l’Aids in Francia, raccontati da Campillo con rabbia, amore e tanta passione DA UNO DEI NOSTRI INVIATI

di Zvjagincev La storia di un bambino senza amore svela l’egoismo e la solitudine della Russia di oggi

Ancora poche ore e le scelte di Pedro e i suoi colleghi di giuria smetterann­o di essere oggetto di cabale e azzardi. Un palmarès che, comunque vada, sarà una sorpresa. Si capirà se aveva ragione chi scommettev­a che Almodóvar, Sorrentino, Chastain & C. avrebbero seguito i gusti dei critici e privilegia­to Loveless di Andrey Zvyagintse­v, o chi ha puntato subito su The Square dello svedese Ruben

di Haynes Dal romanzo di Brian Selznick, due storie parallele tra favola e melodramma, tra cinema e graphic novel no amato la Mamma Roma «coatta e guerriera» che già aveva colpito il delegato generale Thierry Frémaux. Emozionant­issima, l’attrice — che nel 2001 era qui con Nanni Moretti per La stanza del figlio (Palma d’oro) — ringrazia in francese, inglese, italiano, dedica il premio alle donne forti come sua madre e sua figlia Elsa, otto anni. Proprio come la piccola Barbara del film in cui, parrucchie­ra a domicilio, sogna per tutte e due un futuro migliore.

Era stata tentata di fare una follia degna di Fortunata. «Andare sul palco e cantare “Grazie alla vita”. Poi mi sono intimorita vedendo la divina». Il riferiment­o è a Uma Thurman, la presidente di giuria. «Non mi aspettavo un riconoscim­ento personale — confessa — penso che il premio si racconti da solo, gli attori sono il coro di Fortunata, il riconoscim­ento va a tutti: chi l’ha ideato, chi l’ha prodotto. È un film nato con la stessa rabbia e forza della sua protagonis­ta». Merito, dice, di Margaret Mazzantini: da un suo racconto inedito è nata la sceneggiat­ura. «Lei ha inventato Fortunata, era già tutto là. Lei e Sergio sono capaci di affidare ad altri le loro creature. Come regista, ha avuto solo sguardi d’amore per noi, per farci fare la più

di Coppola Sofia Coppola rifà il film di Don Siegel senza Eastwood ma con più coscienza femminista

dei fratelli Safdie Mezza stella in più (visti i concorrent­i) per l’ex vampiro Robert Pattinson, rapinatore pasticcion­e Sorriso Jasmine Trinca con il premio per la migliore interpreta­zione ricevuto ieri per «Fortunata» «La Croisette è un luogo del cuore. La prima volta con Nanni avevo 19 anni»

primi, 700 mila euro di incasso dal 20 maggio) e le reazioni del pubblico. «Lo sta amando. E anche al mercato è stato tra i più venduti. Un bel segno di ripartenza. Insomma, questo cinema italiano va a Cannes e non esce sconfitto». Fa bene, dice a tutti. Però. «Però dispiace che il cecchinagg­io arrivi dal nostro Paese, che ci sia chi preferisce distrugger­e anziché valorizzar­e». Il riferiment­o è chiaro. «Fortunata ha avuto maggiori apprezzame­nti dalla critica straniera che italiana, sento strani pregiudizi che ci riguardano. Tre anni fa qui c’erano grandi registi tornati a mani vuote. Non voglio far polemica: ci godiamo questo premio, e il successo in sala. Dimostra che il pubblico al cinema ha bisogno di fare le cose archetipe. Piangere o ridere».

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