Corriere della Sera

La carriera

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Nata a Roma il 24 aprile 1981, Jasmine Trinca (nella foto in «Fortunata» di Sergio Castellitt­o) ha debuttato in «La stanza del figlio» di Nanni Moretti (Palma d’oro a Cannes 2001), che l’ha diretta anche in «Il caimano» e «Mia madre». È stata protagonis­ta, tra gli altri, di «La meglio gioventù», «Romanzo criminale», «Un giorno devi andare», «Miele», «Nessuno si salva da solo», «Tommaso». Ha vinto 3 Nastri d’argento, 2 Globi d’oro, un Ciak d’oro Il regista: «Fortunata» ha avuto tanti elogi dagli stranieri, ostilità nel nostro Paese

Östlund, con il suo Claes Bang in lizza con Dustin Hoffman, Joaquin Phoenix, Robert Pattinson, o il Luis Garrel di Le Redoutable. O, ancora sui 120 battements di Robin Campillo o gli outsider targati Netflix (Okja o The Meyerowitz Stories), o Wonderstru­ck. Sapremo se Sofia Coppola o Naomi Kawase potranno rompere il tabù di una Palma d’oro a una donna, 24 anni dopo Jane Campion. E se l’amica Nicole Kidman entrata da regina uscirà imperatric­e, o se dovrà inchinarsi a Diane Kruger, o alla russa Mariana Spivak.

Intanto l’Italia, esclusa per il secondo anno dal concorso, si prende una rivincita con la bella sorpresa di Jasmine Trinca premiata come miglior interprete di Un Certain Regard per Fortunata. Uma Thurman e i suoi moschettie­ri (i registi Mohamed Diab e Joachim Lafosse; l’attore Reda Kateb) hanbella

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