Tutto deciso solo sulla carta Cassani punta sul colpo Nibali
Accompagnato dall’inno olandese, Tom Dumoulin sarà proclamato centesimo vincitore del Giro d’Italia oggi pomeriggio sul palco di piazza Duomo a Milano. Il capitano della Sunweb vincerà la corsa con 57” di vantaggio su Thibaut Pinot e 1’07” su Nairo Quintana. Alle loro spalle, giù dal podio, Vincenzo Nibali, a 1’09”, e Ilnur Zakarin a 1’30”. Se le prestazioni a cronometro nel ciclismo sono questione di matematica, una crono di 30 chilometri, piatta come un biliardo, che si disputa su asfalto perfetto (nella prima parte addirittura un circuito di F1) dovrebbe essere perfettamente descritta da un’equazione. E il risultato acquisito incrociando distacco iniziale in classifica, peso, potenza, coefficiente aerodinamico, lunghezza delle leve che spingono sui pedali. Tra Dumoulin e Quintana ci sono 12 chili e 65 watt di differenza: moto da corsa contro scooter. Pinot va meglio di Nibali nelle crono brevi, Zakarin più forte di entrambi ma è in ritardo in classifica. Il risultato dà quello che si può leggere sopra: Dumoulin vince il Giro recuperando 4” al chilometro a Quintana, Pinot sale sul podio beffando Nibali e Zakarin. Ha senso sperare in un colpo di scena che sovverta le regole matematiche? Davide Cassani, c.t. della Nazionale: «Sì perché nel ciclismo può sempre succedere di tutto. Dumoulin oggi è il miglior cronoman del mondo, ha una percezione del ritmo perfetta e sui percorsi piatti vola. Ma dopo tre giorni di montagna potrebbe andare fuori giri se imposta una potenza di marcia troppo elevata. In più è il primo dei big a partire e non ha riferimenti cronometrici. Difficilissimo, ma non impossibile. Nibali? Se perde un minuto da Dumoulin deve essere contento. Ma nel 2014 al Tour de France gli cedette solo 19” in 50 chilometri. Prestazione irripetibile? Sulla carta sì perché Tom è cresciuto tanto. Sulla strada non si sa mai: Vincenzo ha grinta enorme. Sempre sulla carta, Pinot dovrebbe superare Nibali, ma il francese nelle crono oltre i 20’ spesso si imballa. Zakarin sta bene ed è uno specialista. Ma il suo motore è stato messo a dura prova alla vigilia e potrebbe perdere colpi senza preavviso negli ultimi 10’ di gara. Quintana? Un peso piuma non può sfuggire alle regole della fisica».