La Juve vince con Kean Khedira supera il test in vista del Real Madrid
Millennial Il gol di Moises Kean, classe 2000, che ha deciso la partita (LaPresse) DAL NOSTRO INVIATO
«C’è poco da pensare, c’è da vincere». Il manifesto di Massimiliano Allegri per la settimana che porta alla finale di Cardiff è come al solito molto semplice. E anche nell’ultima partita di campionato la sua Juve si adegua. Finché pensa a non prendere botte sulle caviglie e a non sprecare troppe energie, fatica a rendersi pericolosa. Ma il magnifico destro a giro di Taider a inizio ripresa, assieme ai tre innesti di Max (dentro Mandzukic, Pjanic e Kean), portano a un deciso cambio di passo: i bianconeri prima pareggiano con Dybala, che ribatte in gol una respinta di Da Costa su tiro di Higuain, poi al 94’ scollinano quota 90 punti (e chiudono a 91) con il gol di testa (neanche facile) di Moises Kean, che diventa così il primo giocatore nato nel 2000 a segnare in A: «Ed è solo l’inizio» promette «il ragazzino» come lo chiama Allegri, che almeno sa di avere una punta di riserva (che in Europa ha già segnato a Siviglia) per la prossima stagione.
Gli unici tra i probabili titolari di Cardiff a giocare tutta la partita sono invece Barzagli e Higuain. Khedira, al rientro dopo tre settimane, era l’osservato speciale: il tedesco prova a «strappare», per usare il gergo di Allegri , e supera il warm-up. Con un’altra settimana di lavoro, il titolare al Millennium Stadium dovrebbe essere lui nella mediana accanto a Pjanic, con Marchisio quindi in panchina. L’unico vero dubbio riguarda Cuadrado, abbastanza deludente al Dall’Ara. Ma il colombiano è partito come riserva in entrambe le semifinali col Monaco, per garantire un cambio in attacco.
Quindi è lecito pensare che sarà lo stesso anche col Madrid: «Il Real ha Ronaldo e Marcelo...» dice non a caso Allegri, facendo intendere che sulla fascia del brasiliano ci sarà quindi un controllo speciale, proprio con Barzagli terzino e Alves più avanti. «Andiamo a Cardiff con entusiasmo e serenità — predica Max — senza fasciarsi la testa. Le finali si vincono».