Corriere della Sera

Tante iniziative in molte Regioni Manca però un quadro nazionale

- M.G.F.

Per contrastar­e i rischi del gioco d’azzardo molte Regioni hanno approvato specifiche leggi con i più svariati interventi: si va dalle attività di formazione e prevenzion­e, per esempio con campagne mirate e istituzion­e di numeri verdi regionali per offrire informazio­ni e consulenza, al monitoragg­io del divieto di giocare d’azzardo per i minori, alla creazione di gruppi di autoaiuto. Alcune norme prevedono la concession­e di contributi agli esercizi che rimuovono gli apparecchi di gioco dal loro locale, altre Regioni hanno istituito un elenco pubblico degli esercizi col marchio “nocondivis­e slot”, altre ancora sanzionano il mancato rispetto della distanza delle sale da gioco dai luoghi sensibili, come scuole, strutture sanitarie e sportive.

«Diverse Regioni hanno dato segnali concreti nella lotta contro il gioco d’azzardo — osserva don Armando Zappolini, portavoce della campagna nazionale “Mettiamoci in gioco” — . Servono, però, regole

La proposta “Mettiamoci in gioco” chiede di introdurre l’uso della tessera sanitaria per giocare

a livello nazionale, a cominciare da norme sul divieto assoluto della pubblicità al gioco d’azzardo: in Parlamento c’è una proposta di legge presentata da gruppi politici trasversal­i, che attende di essere approvata. Sarebbe molto utile anche l’utilizzo della tessera sanitaria per giocare. Oltre a tutelare la salute dei giocatori patologici o a rischio di dipendenza e a evitare l’accesso dei minori al gioco d’azzardo, aiuterebbe anche ad arginare le infiltrazi­oni delle mafie, che usano il gioco d’azzardo per riciclare il denaro sporco».

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