Oggi gli incontri tra i partiti
Sistema tedesco: sì M5S Il Pd stringe sull’intesa
Si avvicina l’accordo per la legge elettorale. C’è il sì di Grillo al sistema elettorale tedesco. Con i pentastellati che, però, avvertono: niente compromessi sulla soglia del cinque per cento. Ma sullo sbarramento si profila il no degli alfaniani e anche Sinistra italiana chiede di abbassarlo al tre per cento. Il Pd accelera per raggiungere un accordo largo. Oggi nuovi incontri tra i partiti: i destini della legislatura agli sgoccioli si scriveranno nel retropalco. È la settimana cruciale. Sul possibile voto anticipato, il capogruppo dei democratici Rosato precisa: «Decideremo con Gentiloni»
La democrazia on line degli iscritti al Movimento Cinque Stelle ha dato al sua risposta lampo: 29.005 «iscritti certificati» hanno partecipato alla consultazione lanciata da Beppe Grillo e ben 27.432 risposte sono state favorevoli a una legge elettorale proporzionale di «tipo tedesco» con sbarramento al 5%. A questo punto, il leader genovese si dice pronto a votare «anche il 10 settembre» per evitare che i parlamentari maturino i vitalizi. L’asse sul modello elettorale tedesco — Pd, FI, Lega, M5S — è dunque completo e alla Camera voci ottimiste raccolte tra i fautori dell’«accordone» dicono che, se non ci sono intoppi nei dettagli dei testi, già giovedì 1° giugno la commissione Affari costituzionali della Camera potrebbe approvare con un plebiscito la nuova legge elettorale. Il testo andrà in Aula lunedì 5 con un potenziale di 400 voti favorevoli su 630.
Il referendum cui hanno partecipato 30 mila iscritti al M5S si incastra al millimetro con la tempistica degli incontri organizzati per oggi e domani dal Pd. Stamattina il segretario Matteo Renzi (fonti dem si affannano comunque a smentire un incontro diretto, in realtà programmato da tempo, con l’alleato Angelino Alfano) riceverà al Nazareno il segretario di Sinistra italiana Nicola Fratoianni e il viceministro Psi, Riccardo Nencini. Mentre per ora i contatti tra Renzi e Berlusconi restano lontani dalle telecamere.
Ma i riflettori oggi sono accesi sulla Camera dove i capogruppo dem, Luigi Zanda, Ettore Rosato, incontrano la delegazione parlamentare del M5S guidata da Danilo Toninelli, quella di Mdp-Articolo 1, Stefano Parisi di Energie per l’Italia. Domani il giro di consultazioni del Pd continua con Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia. Il tutto dovrebbe concludersi entro la tarda mattinata di martedì in modo da consentire al segretario Matteo Renzi di andare in direzione con due opzioni in materia elettorale: il «Rosatellum» maggioritario, che è ancora la proposta ufficiale del Nazareno; e «l’ampia convergenza chiesta dal presidente della Repubblica» che proprio in queste ore si sta concentrando sul proporzionale con sbarramento al 5%, che non dispiace a Berlusconi, a Grillo e allo stesso Renzi.
Martedì, alla direzione del Pd si tratterà di contare, se si leveranno, le voci di dissenso contro «il proporzionale che non dà un governo stabile» dopo la sortita di Dario Franceschini che, da ultimo, ha descritto i vantaggi che il «tedesco» porterebbe al centro sinistra. E così la proposta di Renzi di adottare il proporzionale avrà la sua prova parlamentare mercoledì sera in commissione Affari costituzionali dove si inizia a votare gli emendamenti di FI, in qualche modo già concordati con il Pd, che possono trasformare il «Rosatellum» maggioritario del Pd in «tedesco» proporzionale.
Prima però (mercoledì) FI darà la sua prova di «fedeltà» con un voto non ostile alla fiducia posta sulla manovrina con la norma sui nuovi voucher.