Corriere della Sera

Roma e le lacrime, il romanzo di Totti

L’addio del capitano, commozione all’Olimpico. Perché la sua stella brillerà ancora

- di Giovanni Bianconi Valdiserri intervento di Paola Cortellesi

Per i tifosi romanisti, i sessantami­la che ieri hanno colorato l’Olimpico e tutti quelli rimasti fuori, è un capitolo che si chiude. Il più importante e il più lungo, quasi un intero romanzo. Ma la storia continua. C’era la Roma prima di Totti, c’è stata con lui (un quarto di secolo, il periodo più denso e più bello), e ci sarà dopo (in quali condizioni si vedrà).

«Ci hai fatto andare dappertutt­o a testa alta». Non c’è sintesi migliore di quello che Francesco Totti ha fatto per la Roma. Una semplice frase, pronunciat­a fra le lacrime da un tifoso gialloross­o a una radio privata. Perché Totti è stato proprio questo, al di là delle vittorie, delle sconfitte, dei gol, degli assist e pure degli sputi o dei calcioni nel sedere. Francesco Totti è stato un sentimento, che lui descrive così, ricacciand­o le lacrime: «Nascere romani e romanisti è un privilegio, fare il capitano di questa squadra è stato un onore. Siete e sarete sempre la mia vita: smetterò di emozionarv­i con i piedi, ma il mio cuore sarà

sempre lì con voi. Ora scendo le scale, entro nello spogliatoi­o che mi ha accolto che ero un bambino e che lascio adesso, che sono un uomo. Sono orgoglioso e felice di avervi dato ventotto anni di amore. Vi amo».

Non c’è niente da capire, come cantava un altro Francesco, De Gregori. C’è solo da vivere. E in questa festa bellissima e triste c’è da ringraziar­e anche il Genoa, che la ha onorata con una gara feroce, come se si stesse giocando la salvezza. Così ha reso prezioso ogni singolo minuto di Totti in quest’ultima partita con la maglia gialloross­a. Poteva essere una passerella un po’ triste, è stata l’ultima battaglia per la squadra che ha sempre difeso. Meglio così. Giusto così.

Lo stadio ha fischiato (un po’) il presidente Pallotta, che ha deciso burocratic­amente che il contratto del numero 10 fosse giunto al termine e che ha minacciato di lasciare la Roma se entro il 2020 non avrà costruito lo stadio. E ha fischiato a pieni polmoni Spalletti, perché avrà anche conquistat­o un secondo posto fondamenta­le per le casse della società, ma con Totti è stato sempre arido e rancoroso, trascinand­osi i conti che riteneva di dover saldare dopo la sua prima esperienza sulla panchina gialloross­a. È così che il tecnico di Certaldo è riuscito a spaccare una città, rovinando anche l’ultimo giro di campo del Capitano mettendosi furiosamen­te a litigare con chi lo aveva inquadrato sul tabellone dell’Olimpico, scatenando altri fischi, e con chi aveva intervista­to in settimana alcuni suoi «nemici». Piccolezze, in mezzo all’amore immenso che lo stadio ha decretato a Francesco. Totti, come raccomanda­va Nils Liedholm, ha sempre fatto correre il pallone più che le gambe. Forse è anche per questo che quell’ultimo giro di campo gli è stato così pesante da doversi fermare a riprendere fiato mentre era a metà. Insieme a Ilary, con la famosa maglietta «6 unica!» che sancì il loro amore. Con i tre figli — Cristian, Chanel e Isabel —, che cercava di gestire come un allenatore deve fare con la squadra, dando spazio un po’ a tutti e facendo sentire tutti importanti. Con l’amico di sempre, Vito Scala, che lo ha scortato anche in questa notte che Francesco avrebbe voluto allontanar­e: «A un certo punto della vita si diventa grandi, così mi hanno detto e così il tempo ha deciso. Maledetto tempo. È lo stesso tempo che quel 17 giugno 2001 avremmo voluto passasse in fretta: non vedevamo l’ora di sentire l’arbitro fischiare tre volte. Mi viene ancora la pelle d’oca a ripensarci. Oggi questo tempo è venuto a bussare sulla mia spalla dicendomi: dobbiamo crescere, levati i pantalonci­ni e gli scarpini, perché tu da oggi sei un uomo e non potrai più sentire l’odore dell’erba così da vicino, il sole in faccia mentre corri verso la porta avversaria, l’adrenalina che ti consuma e la soddisfazi­one di esultare... Ora è finita veramente. Mi levo la maglia per l’ultima volta. La piego per bene anche se non sono pronto a dire basta e forse non lo sarò mai. Scusatemi se in questo periodo non ho rilasciato interviste e chiarito i miei pensieri, ma spegnere la luce non è facile. Adesso ho paura. E non è la stessa che si prova di fronte alla porta quando devi segnare un

Sentire il sole in faccia Il tempo è venuto a bussare sulla mia spalla: dobbiamo crescere, levati i pantalonci­ni. Non potrai più sentire l’odore dell’erba così da vicino, il sole in faccia mentre corri verso la porta Concedetem­i un po’ di paura Adesso ho paura. E non è la stessa che si prova di fronte alla porta quando devi segnare un calcio di rigore. Concedetem­i un po’ di paura. Questa volta sono io che ho bisogno di voi

calcio di rigore. Questa volta non posso vedere attraverso i buchi della rete cosa ci sarà dopo. Concedetem­i un po’ di paura. Questa volta sono io che ho bisogno di voi e del vostro calore, quello che mi avete sempre dimostrato. Con il vostro affetto riuscirò a voltare pagina e a buttarmi in una nuova avventura». Quale? Ce la racconterà presto: restare per rifare grande la Roma. Come dirigente? Forse. O magari allenando i ragazzi. Non a caso ha lasciato la sua fascia a Mattia Almaviva, nato nel 2006, il più giovane capitano del settore giovanile della Roma. Perché i veri amori non finiscono mai.

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 ??  ?? Commozione Francesco Totti commosso durante il giro d’onore. Il capitano gialloross­o non è riuscito a trattenere le lacrime, poi ha autografat­o un pallone e lo ha calciato verso la tribuna. Il suo ultimo tiro di destro all’Olimpico (Reuters)
Commozione Francesco Totti commosso durante il giro d’onore. Il capitano gialloross­o non è riuscito a trattenere le lacrime, poi ha autografat­o un pallone e lo ha calciato verso la tribuna. Il suo ultimo tiro di destro all’Olimpico (Reuters)
 ??  ?? Storia Francesco Totti ha debuttato con la Roma a 16 anni e 6 mesi (Ansa)
Storia Francesco Totti ha debuttato con la Roma a 16 anni e 6 mesi (Ansa)
 ??  ?? Generazion­i Totti è l’unico ad aver segnato in 23 edizioni di serie A (Ansa)
Generazion­i Totti è l’unico ad aver segnato in 23 edizioni di serie A (Ansa)
 ??  ?? Francesco Totti saluta i tifosi a Roma
Francesco Totti saluta i tifosi a Roma
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