«Io e l’omeopatia con gli antibiotici»
L’imprenditore: sono complementari agli altri farmaci
Gli antibiotici? «Li prendo e anche i miei figli» dice al Corriere Boiron, «padre» dell’omeopatia.
persona muore dopo aver preso un farmaco allopatico, nessuno dà la colpa alla cura. E purtroppo nel mondo ogni anno muoiono due milioni di persone per questo, nessuno dice niente».
Il suo parere, però, non è disinteressato. Negli Stati Uniti avete patteggiato cinque milioni di dollari dopo una class action.
«Purtroppo in America si fa causa come si respira. E comunque due ricorsi li abbiamo vinti».
Silvio Garattini, direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche «Mario Negri», due anni fa ha pubblicato un libro dal titolo «Acqua fresca», alludendo ai benefici dell’omeopatia.
«L’ho anche sentito, dopo, Garattini. Ha messo insieme tutte le false posizioni in materia per parlarne male, dimenticandosi che l’omeopatia è prima di tutto il frutto della ricerca farmacologica».
Esistono cose per le quali è meglio utilizzare l’omeopatia e altre per le quali è meglio evitarla?
«Esistono anzitutto le persone, che reagiscono tutte in modo diverso. È chiaro che per certe sintomatologie non gravi e frequenti preferisco raccomandare un farmaco omeopatico. Soprattutto con i bambini vedo che si tende a esagerare con gli antibiotici, anche quando non sarebbero necessari. Ma il punto è la sinergia».
Mi faccia un esempio.
«Per cinquant’anni abbiamo prodotto il Cephyl, un farmaco che aveva il principio attivo dell’aspirina più altre componenti omeopatiche. Poi l’Agenzia del farmaco francese ci ha chiesto di fare una scelta netta, o un componente o un altro. E così lo abbiamo ritirato. Ecco, secondo me non dovrebbe esserci una contrapposizione tra i due tipi di farmaco. L’integrazione può essere preziosa, come già avviene nella cura del cancro».
Non vorrà dire che il tumore si può curare con l’omeopatia?
«No, assolutamente. Ma ci sono dei casi in cui il paziente